Si libera da solo il “re della vigilanza”

Attualità

Mercoledì 15 Settembre 2010,

Ed: NAZIONALE
Pagina: 10

NAPOLI Tenuto prigioniero in una serra, secondo gli inquirenti è un avvertimento della camorra

Si libera da solo il “re della vigilanza”

Sequestro lampo per l’imprenditore Antonio Buglione: «Erano in otto, mi hanno riempito di botte» 

160.jpgNAPOLI – È stato un sequestro lampo quello di Antonio Buglione, 54 anni, il «re» della vigilanza privata rapito a Saviano, nel Napoletano, domenica sera e ritrovato ieri mattina dai carabinieri a Marigliano. «Quelli che mi hanno bloccato erano sette o otto, tutti armati. Mi hanno riempito di botte e mi hanno fatto salire su una macchina scura», ha detto ai militari dell’Arma dopo essersi liberato.  

L’imprenditore, che era stato tenuto prigioniero in una serra abbandonata, è riuscito a scappare spezzando la catena con la quale i suoi sequestratori l’avevano legato a un palo. A piedi ha raggiunto una villetta la cui proprietaria ha dato l’allarme. Quando i carabinieri lo hanno raggiunto, Buglione aveva ancora al collo la catena chiusa con un lucchetto: gliel’hanno tolta con un paio di tenaglie. Durante la prigionia è stato picchiato: ha perso un dente, ha una costola incrinata e un occhio nero, ma le sue condizioni nel complesso sono buone.

Si è concluso nel migliore dei modi, dunque, un sequestro che dal primo momento è apparso anomalo e che ora gli investigatori, pur non escludendo altre ipotesi, leggono come un possibile avvertimento camorristico. Per chiarire il mistero si approfondiscono le vicende giudiziarie di cui Buglione è stato protagonista di recente, in particolare quella del crac dell’istituto di vigilanza «La Gazzella» di Afragola, gestito dal senatore di An e sindaco di quella città Vincenzo Nespoli. L’imprenditore rapito avrebbe ottenuto le commesse milionarie de «La Gazzella» senza però assumerne i dipendenti come si era impegnato a fare. Da qui il disappunto del clan Moccia, che è egemone ad Afragola ma si è infiltrato anche nel Nolano. Il sequestro, ipotizzano gli investigatori, potrebbe dunque essere un monito, l’invito all’imprenditore a onorare gli impegni presi. Buglione sarebbe stato volutamente lasciato da solo nella serra, con una catena non perfettamente assicurata al palo, proprio per potersi liberare facilmente. E la telefonata giunta al fratello Carlo nella notte tra domenica e lunedì, nella quale uno sconosciuto interlocutore chiedeva un riscatto di cinque milioni, sarebbe stata un tentativo di depistaggio. Antonio Buglione è stato visitato in una casa di cura di Acerra e poi interrogato a lungo nella caserma dei carabinieri di Castello di Cisterna dal procuratore aggiunto Rosario Cantelmo, dai sostituti Simona Di Monte e Gianfranco Scarfò e dal tenente colonnello Fabio Cagnazzo. Qui lo hanno atteso due dei fratelli, Carmine e Vincenzo, mentre la sorella Rosa, che è sindaco di Saviano, in un comunicato, ha ringraziato magistratura e carabinieri e ha parlato di «grande miracolo». I familiari del rapito si sono lamentati del risalto che hanno avuto sulla stampa le vicissitudini giudiziarie di Antonio Buglione.

Coinvolto nello scandalo delle licenze facili agli istituti di vigilanza assieme all’ex prefetto di Napoli Umberto Improta e all’ex parlamentare dc Carmine Mensorio, l’imprenditore – hanno sottolineato i fratelli e gli avvocati di fiducia – non solo era stato assolto, ma aveva anche ottenuto un risarcimento.

Si libera da solo il “re della vigilanza”ultima modifica: 2010-09-16T11:30:00+02:00da sagittario290