Sequestro Buglione: la camorra c’entra, ma quanto?

Cronaca

Domenica 19 Settembre 2010 16:34

Sequestro Buglione: la camorra c’entra, ma quanto?

di Giancarlo Bottone

carabinieri_200_200.jpgE’ stato sequestrato domenica 12 settembre nella zona di Nola, in provincia di Napoli, l’imprenditore Antonio Buglione, 54 anni. L’uomo è riuscito poi a scappare dai suoi rapitori la mattina del 14, approfittando di una loro disattenzione: i carabinieri l’hanno ritrovato a 10 chilometri da casa, a Marigliano, incatenato e visibilmente scosso, ed è stato subito ricoverato presso una clinica di Acerra. Secondo i suoi primi racconti è emerso che i rapitori tenevano legata la vittima con una catena al collo, dettaglio confermato da vari segni e tumefazioni: alle lesioni riportate dall’imprenditore si aggiungono poi un occhio pesto, una costola rotta, un taglio a un sopracciglio, lo zigomo contuso, e una lesione alla mano sinistra.

I primi sospetti dello stesso Buglione sono sulla criminalità organizzata: <<La camorra c’entra, nessuno si muove su questo territorio senza la camorra>>, ammette il giorno dopo la liberazione. Le indagini si sono mosse subito in quella direzione, visti anche i precedenti della vittima: Buglione è stato infatti un nome spesso accostato agli ambienti malavitosi. Duranti gli anni ’90 vennero alla luce collegamenti tra la società di vigilantes di Antonio Buglione, “Vigilanza 2”, con uno dei principali boss della camorra nolana, Carmine Alfieri. Nel 2006 l’imprenditore viene poi coinvolto nell’inchiesta sugli “affitti d’oro” alla Regione Campania, in cui fu arrestato il consigliere regionale Roberto Conte, socio dei fratelli Buglione nella Europa Immobiliare. Infine si aggiunge la recente revoca della licenza antimafia all’azienda di famiglia, che ha preso il nome di “International Security Service”: quest’ultima decisione del Gruppo Ispettivo Antimafia lascia quindi poco spazio ad eventuali dubbi.

Ed è qui che la vicenda del sequestro assume toni poco chiari: il sequestro di persona, come attività remunerativa, sarebbe un elemento di assoluta novità per la criminalità organizzata campana, almeno secondo le relazioni della Direzione Investigativa Antimafia. La questione si fa ancora più confusa se si pensa che la vittima in questione non è per nulla lontana dagli ambienti malavitosi. Per di più Antonio Buglione sta attraversando un periodo non proprio fortunato: la sua società di vigilantes è in netta crisi, visto il licenziamento di 400 persone e il blocco delle attività; inoltre Buglione è ancora sotto processo per la questione “affitti” alla Regione Campania, e per finire è parte offesa in un processo per estorsione aggravata nel quale sono imputati esponenti del clan Fabbrocino (attivo nella zona vesuviana).

Gli investigatori dunque cercano di vagliare tutte le ipotesi possibili, non per ultima quella di un possibile rapimento “architettato” dallo stesso imprenditore per sfuggire ai suoi guai nei tribunali: il sequestro è stato infatti ripreso da alcune telecamere a circuito chiuso, e questa circostanza, unita al resto, rende molto sospetta la vicenda, poiché la presenza delle telecamere in quella zona è infatti cosa nota: per gli investigatori un errore del genere da parte dei rapitori sembra davvero troppo fortunoso, e le indagini quindi non possono che proseguire.

Sequestro Buglione: la camorra c’entra, ma quanto?ultima modifica: 2010-09-20T11:00:00+02:00da sagittario290