Cronaca
8 Agosto 2010 14.27
TERNI : INVALIDA DERISA E LICENZIATA
Il caso di Rita Chiapparicci licenziata in un minuto: ” ho pensato al suicidio “
di Adriano Lorenzoni
Il caso di Rita Chiapparicci, 53 anni, 32 anni di lavoro alle spalle, una invalidità al 67% e un licenziamento avvenuto nei giorni scorsi in un minuto.
” Io ero al mio posto di lavoro, come sempre ( al centralino della Sicurglobal, agenzia privata di vigilanza ) mi ha chiamato l’amministratore, Alessandro Catta e mi ha dato una busta. Mi ha detto di leggere. A quel punto gli ho risposto che la busta nemmeno la aprivo e lui, allora, me l’ha riassunta a voce : sei licenziata con effetto immediato. Consideri che io sono una invalida , che rientro nelle categorie protette, che non ho altro sussidio e che vivo con due genitori anziani e malati. Ma quello che vorrei sottolineare è il comportamento disumano dell’amministratore e di altri colleghi di lavoro. Ho fatto presente della situazione dei miei genitori ” e adesso che gli dico ? ” , lo sa cosa mi ha risposto? ” digli che stai in ferie “.
La signora Rita , che è una donna ansiosa, si è sentita male, ha chiamato l’ambulanza ed è finita al pronto soccorso. Diagnosi : stato d’ansia reattivo a licenziamento. ” Mi sono sentita derisa come donna e come invalida civile. Ci vuole rispetto e , invece, sono stato trattata come un numero e messa in mezzo ad una strada non avendo altra fonte di reddito. Mi crede, sono tornata a casa e ho pensato al suicidio. Mi sono detta, adesso mi butto dalla finestra. E’ stata mia madre ( Cesira Chiapparicci, donna molto apprezzata a Terni per il suo impegno nel campo del volontariato negli 80/90 n.d.r. ) a convicermi a non fare niente di grave “.
Assunta nel 1978 come impiegata negli uffici dell’amministrazione del Corpo dei vigili giurati, la Chiapparicci era stata assorbita nel 2008 dalla Sicurglobal che aveva rilevato i vigili giurati. Si tratta di una società nazionale che opera nel settore della vigilanza privata che ha la sua sede centrale a Milano e sedi periferiche in tutta Italia. Impossibile parlare con qualcuno di loro. ” Ho deciso di combattere, dice Rita Chiapparicci. Mi sono rivolta al sindacato. Farò valere le mie ragioni attraverso una vertenza. Non ci possono trattare così. Ci vuole rispetto. E quelle risatine dietro le spalle e quegli ammiccamenti. Una vergogna “.