Salute
06 agosto 2010
LUNEDI CALDORO NON VOLLE RICEVERE I PRIMI CITTADINI
Ospedale di Ravello, continua la protesta
Mercoledì i sindaci bloccano la Costiera
Dopo i tagli ai presidi sanitari della zona clima rovente
L’idea è quella di occupare la strada statale amalfitana
SALERNO – Occupazione della strada statale amalfitana o addirittura forme di protesta civili ancora più clamorose compreso un dossier per il Presidente della Repubblica. Sono queste le azioni di lotta che nove dei tredici sindaci della Costiera Amalfitana hanno deciso di porre in essere per mercoledì prossimo. Protagonisti dell’iniziativa sono i primi cittadini di Vietri sul Mare, Cetara, Maiori, Minori, Ravello, Amalfi, Atrani, Praiano e Furore che appena lunedì scorso sono stati spintonati da poliziotti e vigilantes dinanzi alla Regione per impedire l’accesso a Palazzo Santa Lucia nel vano tentativo di incontrare il governatore Caldoro per discutere sul ridimensionamento dell’ospedale di Castiglione di Ravello. «Noi sindaci ci siamo incontrati ed abbiamo discusso per quasi tre ore — ha rivelato il primo cittadino di Cetara, Secondo Squizzato — ci siamo domandati ancora una volta cosa sia successo davvero lunedì scorso, quando abbiamo cercato di avere un contatto diretto con il presidente Caldoro. Ma soprattutto abbiamo pianificato le nostre prossime azioni a tutela di un bene comune, ossia l’ospedale di Castilione di Ravello. Da oggi in tutti i comuni della costiera amalfitana sarà affisso un nostro manifesto che raccoglie in sintesi le ragioni di questa protesta. Ma ci siamo anche dati appuntamento a mercoledì prossimo nei pressi dell’ospedale di Ravello, dove insceneremo la nostra lotta contro una decisione che riteniamo assurdaenon condivisibile. Probabilmente bloccheremo la strada insieme ai tanti cittadini che verranno con noi a Ravello, oppure qualcosa di ancora più clamoroso».
LA PROTESTA – Insomma la Costiera amalfitana si sta preparando ad una mobilitazione di massa contro i tagli imposti dal piano ospedaliero varato dalla Regione Campania lo scrso 31 luglio. Anche se— come confermato dallo stesso Squizzato — non tutti i comuni hanno abbracciato la protesta. «Ci hanno definiti sindaci irresponsabili — continua Squizzato — mentre quelli cosiddetti responsabili (i sindaci di Positano, Tramonti, Conca dei Marini e Scala; ndr) non contestano, anzi sembrano d’accordo». I sindaci citati da Squizzato sono gli stessi che nel pomeriggio di lunedì, dopo l’episodio di Palazzo Santa Lucia, sono stati ricevuti dal presidente della Provincia di Salerno Edmondo Cirielli che ha sostenuto una tesi contrapposta: l’ospedale resterà operativo con tutte le sue funzioni. Ma i sindaci hanno anche preparato una informativa indirizzata direttamente al Capo dello Stato. «La lettera — ha concluso Squizzato — racconta ciò che ci è accaduto a Napoli dove eravamo andati solo per avere chiarezza sul piano ospedaliero e sul futuro della struttura di Ravello che continuiamo a ritenere debba essere salvata. Non solo per la popolazione della Costiera amalfitana, ma anche per le migliaia di turisti che ogni anno affollano il nostro territorio».
Umberto Adinolfi