Catullo, guardie giurate e sicurezza «Troppe carenze…

Politica

07 agosto 2010

IL CASO

Catullo, guardie giurate e sicurezza «Troppe carenze, serve un’ispezione»

Interrogazione di Fiano (Pd): poco personale e turni di dodici ore

catullo--190x130.jpgVERONA — Che un problema ci sia, è visibile a tutti. E per molti, purtroppo, è anche tangibile. Lo è per chi, in partenza all’aeroporto Catullo, deve passare i varchi dei controlli. Quei famosi «archetti», che dovrebbero essere fluenti come una diga, in un periodoto come questo e in un aeroporto come quello di Villafranca. Ma che invece sono alquanto intasati. Mada tre giorni c’è qualcun altro, al Catullo, ad avere un problema. E in tutti e due i casi a svelare l’arcano è un’interrogazione parlamentare. A presentarla al ministro dell’Interno, a quello del Lavoro e delle politiche sociali e a quello delle infrastrutture e dei trasporti – vale a dire la trimurti governativa che sovrintende gli aeroporti – è stato l’onorevole Emanuele Fiano. Mica un deputato qualsiasi, Fiano. Già, perchè è il responsabile sicurezza del Pd, ma è anche membro della nona commissione – quella delle poste, trasporti e telecomunicazioni – e del comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica.

L’onorevole Fiano il 4 agosto ha depositato la sua interrogazione. Sei pagine fitte, fitte. Tutte sul Catullo. O meglio, sulla sicurezza al Catullo. E ancora – più nel dettaglio – sui controlli al Catullo. Quelli ai varchi. Quelli per i quali una società di servizi di sorveglianza ha vinto un fior fiore di appalto. La società in questione è La Ronda, che fa parte del gruppo Fidelitas, di cui azionista di maggioranza è la Franco Gnutti Holding spa. Come ricorda Fiano, il Catullo è un aeroporto che movimenta almeno tre milioni di passeggeri all’anno e da settembre aprirà ai voli low coast. La sicurezza, quindi, è di fondamentale importanza. L’appalto con La Ronda è stato siglato nel 2009 ed è stato rinnovato per tre anni. «Prevede – scrive Fiano nell’interrogazione – che per il servizio debbano essere assunti un direttore tecnico, sei supervisori coordinatori, 28 supervisori operativi e 115 guardie giurate specializzate». Sempre stando all’interrogazione di Fiano l’appalto prevede che siano coperti «giornalmente dieci archetti (i varchi, ndr) per passeggeri in partenza». A ogni archetto dovrebbero esserci quattro guardie per due turni, per un totale di 80 guardie giurate. A questo va aggiunto un archetto per il controllo equipaggi e operatori aeroportuali, sempre con quattro guardie su due turni e una «postazione controllo radioscopopico dei bagagli da stiva» con due guardie per due turni, una postazione di controllo radioscopico delle merci, posta e plichi che impiega due guardie giurate, un gruppo per «ogni altro controllo di sicurezza richiesto espressamente dai vettori aerei», che stando a Fiano si può quantificare in quattro guardie giurate. Insomma, facendo di conto «andando al di sotto della soglia prevista dall’appalto – scrive l’onorevole nella sua interrogazione – il numero indispensabile di guardie giurate al Catullo non potrà mai essere inferiore a 125 unità, anche per assicurare le turnazioni per ferie, malattie, riposi, assenze giustificate e addestramento». E qui casca l’asino, stando all’onorevole. O, meglio, l’appalto. Già, perchè da quanto emerge dall’interrogazione in questi anni La Ronda «non ha mai avuto in forza il numero di guardie giurate specializzate previste dall’appalto, con conseguenti richieste di turnazioni e prestazioni di lavoro straordinario». L’onorevole ha ricordato come La Ronda abbia assicurato, anche in incontri istituzionali in prefettura a Brescia, che le carenze d’organico sarebbero state ripianate, arrivando a quella soglia minima di 125 unità.

Ma la cosa non è mai accaduta. «Attualmente – scrive Fiano – il numero di guardie giurate impiegate al Catullo sembrerebbe oscillare tra le 68 unità e le 72». Cosa che alla prefettura di Verona era stata segnalata con un esposto dal Savip, il sindacato autonomo vigilanza privata, il 27 febbraio 2010. Non solo. Sempre stando all’interrogazione, in quel conteggio rietrerebbero guardie che non esplicano servizi operativi, mentre altre – benchè specializzate nei servizi di sicurezza aeroportuale – sarebbero stabilmente impiegate da La Ronda «per servizi ordinari di vigilanza in fiera, sala operativa o altro». Per non far collassare l’aeroporto causa mancanza di personale, l’azienda farebbe fare turni di 12 ore alle poche guardie giurate in servizio, cosa che mette a dir poco a rischio la sicurezza di cui Fiano è un garante istituzionale. L’onorevole si sorprende anche per il fatto che le verifiche sul servizio portato avanti da La Ronda al Catullo siano sempre state positive. A questo punto – per sgombrare il campo da cattivi pensieri – ha chiesto ai vari ministri di disporre che i controlli «siano effettuati con le minime garanzie di riservatezza, per non comprometterne l’incisività». Cioè che si faccia in modo che nessuno ne venga avvisato. Non solo. Chiede anche di sapere, l’onorevole Fiano, quale sia il corrispettivo erogato a La Ronda dalla data di rinnovo dell’appalto a oggi, quali servizi «minimi» di sicurezza debbano essere garantiti agli utenti,maanche se sia garantito il diritto alle – poche – guardie giurate di avere dei normali turni di lavoro. L’affondo è anche per la prefettura, perchè l’onorevole chiede di sapere quali interventi sono stati effettuati dopo l’esposto del Savip e se con l’arrivo dei voli low coast è previsto dalla società che gestisce il Catullo un incremento delle guardie giurate. Mala sciabolata è nelle ultime due righe dell’interrogazione. «Se non ritenga – chiede Fiano rivolto ai vari ministri – di dover disporre un’ispezione ministeriale al fine di verificare le numerose incongruenze di servizio qui esposte ». E in autunno, a Villafranca, potrebbero arrivare gli ispettori romani. Magari senza preavviso.

Angiola Petronio

Catullo, guardie giurate e sicurezza «Troppe carenze…ultima modifica: 2010-08-08T11:45:00+02:00da sagittario290