Orrore a via Scarlatti raid razzista e finanzieri indifferenti

sezione: NAPOLI

03-07-2010

Dillo al Mattino/ Orrore a via Scarlatti raid razzista e finanzieri indifferenti

20100703_abusivi.jpgVenerdì due luglio.
In via Scarlatti al Vomero un extracomunitario vende qualcosa, oggettini senza importanza; è un giovane dallo sguardo mite, non disturba nessuno, se ne sta ai margini del marciapiede attendendo che qualcuno lo avvicini, e quando accade risponde con garbo. Da chissà dove si materializza al centro della strada, isola pedonale destinata ad uno struscio quotidiano, un gruppetto di giovani dall’aspetto volgare ed aggressivo che cominciano a provocare pesantemente il giovane nero, che però non reagisce in alcun modo.

Indispettiti i teppisti si avvicinano ancora di piùe con fare da gradassi gli strappano via l’improvvisata bancarella spargendo intorno la povera merce e lo picchiano di santa ragione: colpi maligni senza nessuna cautela. Un episodio esemplare di violenza gratuita.

Che si svolge nell’assoluta indifferenza dei passanti, fino a quando appare una guardia giurata che, avvicinandosi ai giovinastri li apostrofa: “Vai, và, ca stì fetiente s’ò mmeritano” (Dai su, questi fetenti se lo meritano). Ma per fortuna ecco salire dall’incrocio di con via Luca Giordano la pattuglia di militari (in questo caso la GdF) che insieme alla Polizia Urbana tutelano la sicurezza in quel tratto di isola pedonale, un’iniziativa a suo tempo molto decantata sulle pagine dei giornali.

La pattuglia affretta subito il passo e volgendo il capo dall’altro lato si infila in una strada trasversale. Ho pensato subito che questi episodi vanno portati a conoscenza di tutti e che avrei cercato anche le motivazioni di questi gesti.

A casa dalla televisione apprendo che il MADRE rischia di chiudere per debiti, che la mostra “Il ventre di Napoli” è stata annullata. Che dire? ti passa la voglia di contribuire a qualsiasi cosa: i colpi menati alla cultura sono tali da essere imparabili, è la fiera della miseria dell’animo. È l’ignoranza più bieca che ci sommerge e ci rende meschini ben più oltre il lecito per l’uomo. E fa rabbia, una rabbia impotente perché fine a sé stessa e quindi in linea con l’atteggiamento etico oggi dominante.

Il razzismo, prodotto principe dell’ignoranza, va respinto nettamente, forse anche con brutalità, senza possibilità di remissione: ma se nel nord d’Italia può trovare un fievole barlume, non di comprensione, ma di asettica motivazione, nell’ignoranza profonda di una classe contadina a lungo tenuta sotto il giogo crudele del padrone e spesso oggetto di violenze a causa delle guerre succedutesi, da noi al sud, dove tremila anni fa si parlava già di filosofia mentre il resto d’Italia s’ingegnava a procurarsi il cibo con la clava, nel civilissimo sud dove furono fatti i primi esperimenti di politica sociale, questi episodi non dovrebbero mai accadere.

È vero allora che stiamo mutuando dai nostri settentrionali concittadini, dei quali però non possediamo l’elevato senso civico, quel veleno strisciante dell’intolleranza, il razzismo più malvagio, quello che nasce non dall’odio per una etnia o un credo, ma dal “pensa solo a te stesso”. Quando finirà questa corsa verso l’ignoranza? Se mai si troverà qualcuno o qualcosa in grado di fermarla.

Luigi Del Frate

Orrore a via Scarlatti raid razzista e finanzieri indifferentiultima modifica: 2010-07-04T11:00:00+02:00da sagittario290