Attualità
3 luglio 2010
La vigilanza privata “para” i colpi della crisi

A resistere meglio, ovviamente, le imprese più solide che in alcuni casi si sono avvantaggiate della situazione in termini di riposizionamento sul mercato: non a caso, si è registrata una netta diminuzione degli istituti in perdita (dal 49% del 2007 al 36% del 2008), mentre è raddoppiata la percentuale degli istituti con utili superiori ai 500mila euro ed è aumentata la quota di mercato posseduta dalle prime 50 aziende del settore che concentrano ormai il 50% del fatturato complessivo che ha superato 2,5 miliardi di euro.
A questo ultimo proposito, va sottolineato che il trend di crescita del fatturato è positivo per il 34% delle aziende e molto positivo per il 37%, “sintomatico – dice il Rapporto – della continua crescita del mercato e della costante domanda di sicurezza che non accenna a diminuire nei momenti di crisi economica”.
Da segnalare, infine, che il settore della vigilanza privata continua a registrare un primato in termini di tassi di sopravvivenza delle imprese, di ben 14 punti superiore (82,3%) alla media nazionale.
Alla presentazione ha partecipato anche il presidente di Confcommercio, Carlo Sangalli, il quale ha ricordato che “l’impegno per la tutela della sicurezza e della legalità va rinnovato giorno per giorno da tutti i soggetti coinvolti: Governo, istituzioni, forze dell’ordine, associazioni di categoria”.
In questo senso, “un contributo forte, costante, professionale, diffuso sul territorio lo dà il settore della sicurezza privata che è cresciuto di importanza in questi anni e che, anche alla luce di questo crescente bisogno di sicurezza da parte di famiglie e imprese, può diventare sempre più centrale nella nostra società”.
La vigilanza privata “para” i colpi della crisiultima modifica: 2010-07-04T11:45:00+02:00da