Lettere al direttore
9/05/2010
Licenziato perchè sindacalista
La storia di una guardia giurata licenziata dopo 22 anni perché aveva scritto un comunicato in cui sottolineava la difficile situazione all’interno della sua azienda
Egregio Signor Direttore, quest’anno, pur essendo libero dopo tanti anni in cui ho passato questa giornata lavorando, non ho festeggiato il primo maggio. Mi è mancato l’entusiasmo, e in occasione dell’ultima consultazione elettorale non mi sono recato alle urne, anzi, ho proprio distrutto la mia tessera elettorale.
Perché non so che farmene del diritto di voto se mi viene negato il diritto di manifestare il mio pensiero, come previsto dall’art. 21 della nostra Costituzione, e conseguentemente il diritto al lavoro. Da alcuni mesi infatti mi ritrovo disoccupato dopo 22 anni di servizio come Guardia Giurata, per il semplice fatto di essere un rappresentante sindacale, e come tale aver manifestato con un comunicato la mia preoccupazione per la poco edificante situazione all’interno dell’Azienda, come succede spesso in tutte le realtà lavorative.
Purtroppo, contrariamente a quanto avviene normalmente, anziché ottenere un confronto sono stato “democraticamente” licenziato. Ora sono in attesa della causa di lavoro, che sono certo mi renderà giustizia, ma chissà quanto dovrò aspettare, dovendo affrontare intanto tutte le conseguenze che la condizione di disoccupato comporta, soprattutto in un momento particolare come quello che stiamo attraversando. Spero di tornare presto ad indossare la mia divisa, nell’attesa stringerò i denti e la cinghia.
E sorriderò amaramente ogni qualvolta sentirò i nostri governanti esaltare il liberalismo e il garantismo che contraddistinguono la nostra amata Italia.
ANTONIO DEGLIAFFLITTI
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