Bancarotta, il gip chiede al senato l’arresto per Nespoli

Edizione CITY

15/05/2010

L’inchiesta

Il senatore e sindaco di Afragola accusato anche di riciclaggio. Il Pdl: clima giustizialista

Bancarotta, il gip chiede al senato l’arresto per Nespoli

Rosaria Capacchione

HE10_684.jpgUna fabbrica di consensi, un serbatoio di voti alimentato da continue e inutili assunzioni, una cassa svuotata dal pagamento degli stipendi a un numero spropositato di dipendenti. Ecco la Gazzella, istituto di VIGILANZA PRIVATA fallito tre anni fa. Ed ecco la causa dell’ordinanza di custodia cautelare ai domiciliari, della quale il gip ha chiesto al Senato l’autorizzazione all’esecuzione. I destinatario è Vincenzo Nespoli, 56 anni, senatore del Pdl, più volte candidato alla Camera nelle liste di Alleanza Nazionale, sindaco di Afragola e proprietario di fatto della Gazzella. Anzi, dominus occulto dell’istituto, così come lo definisce il giudice Alessandro Buccino Grimaldi. Le accuse contestate sono di concorso in bancarotta fraudolenta, riciclaggio, corruzione elettorale. Si è chiusa così l’inchiesta nata dopo il fallimento della società e la scoperta, attraverso la lettura della contabilità e la testimonianza dei lavoratori, degli ammanchi di cassa e del trasferimento di denaro in altre due società sempre riconducibili a Nespoli, la Sean (di cui è titolare la moglie del parlamentare) e la Immobiliare San Marco. Quanto ai contratti di vigilanza, erano stati ceduti agli istituti di Antonio Buglione. Indagine svolta dal comando provinciale della Guardia di Finanza di Napoli, guidato dal generale Giovanni Mainolfi, dal nucleo di polizia tributaria del colonnello Sandro Baldassari, e dal maggiore Sebastiano Barbato del gruppo tutela mercato capitali, con il coordinamento dei pm Maria Di Mauro, Henry John Woodcock e Vincenzo Piscitelli. La prima tranche nel 2008, con l’arresto per bancarotta fraudolenta di Emilio Bilotta e Mario Razzano, già a giudizio dinanzi al Tribunale di Napoli. Poi l’integrazione, arrivata con le denunce dei dipendenti ai quali non era stato pagato il Tfr e per i quali non era mai stato effettuato versamento all’Inps. Indagate altre sette persone, tra cui l’amministratore della «Gazzella», l’autista e il nipote del sindaco di Afragola (Camillo Giacco), un consigliere comunale, un imprenditore e un commercialista. Rigettate le richieste di arresto, nonostante la sussistenza dei gravi indizi, ma per mancanza di esigenze cautelari. Secondo i pm, somme di denaro dell’istituto vigilanza nonché altri introiti di provenienza illecita – il pagamento dei posti di lavoro – sarebbero stati distratti per essere trasferiti nella Sean, attiva nel settore immobiliare. Sean e Immobiliare San Marco, con l’intero patrimonio immobiliare, sono state sequestrate. Ricostruito il meccanismo della vendita dei posti di metronotte, sulla scorta di elementi che il giudice Buccino Grimaldi ha definito «pregnanti, convergenti ed eterogenei». La contrattazione con Vincenzo Nespoli prevedeva l’assunzione in cambio di un pacchetto di voti e del pagamento di trentamila euro. Il denaro veniva consegnato presso la sede del mobilificio Redine Arreda, a Cardito, nella sostanziale titolarità di Tommaso Redine. Scrive il gip: «Redine, mediante successive operazioni economiche rimaste prive di giustificazioni alternative, faceva confluire le somme ricevute dai soggetti interessati a essere assunti presso la srl La Gazzella nelle casse della srl Immobiliare San Marco e della spa Sean Immobiliare, enti giuridici entrambi riconducibili a Nespoli ed al suo nucleo familiare». Era Redine a svolgere il ruolo di cassiere. «Va ancora segnalato – scrive il gip – che, così come indicato nella relazione del curatore fallimentare, una delle concause del fallimento della Gazzella deve essere individuata proprio nelle continue assunzioni di natura clientelare». Intanto, il coordinamento regionale del Pdl della Campania, nel ribadire «il rispetto per le decisione della magistratura», ha espresso «affettuosa solidarietà» a Nespoli nella certezza che egli riuscirà a dimostrare la propria totale estraneità». Ma non ha nascosto i propri dubbi sulla necessità della misura restrittiva, «il cui unico effetto concreto rischia di consistere in un inaccettabile linciaggio mediatico». Anche da Roma – Fabrizio Cicchitto e Gaetano Quagliariello – è arrivata la denuncia del «risvegliarsi di un clima di giustizia sommaria».

Bancarotta, il gip chiede al senato l’arresto per Nespoliultima modifica: 2010-05-16T11:15:00+02:00da sagittario290