Rapine con armi da guerra: fermati

Cronaca

22/04/2010

In manette una banda composta da slavi e italiani. Pronto un piano per assaltare un furgone portavalori

Rapine con armi da guerra: fermati

0062607.jpgMILANO 22/04/2010 – Equipaggiati con armi sofisticate di provenienza slava, un intero arsenale da guerra pronto a sparare ed eventualmente ad uccidere, avevano progettato “il colpo del secolo”. Volevano rapinare un furgone portavalori che trasportava gli incassi di decine di supermercati milanesi, così da ottenere un bottino milionario. Il commando di pericolosi banditi, ben collaudato, aveva già portato a segno giorni fa la rapina ai danni di un gioielliere in pensione, aggredito, picchiato e infine derubato di oggetti preziosi e della sua intera collezione di orologi antichi. Avevano ricevuto un’educazione para-militare, ed avevano una dimestichezza fuori dal comune con le armi, i banditi arrestati venerdì scorso dai Carabinieri del Nucleo Investigativo di Milano, prima che potessero portare a segno l’ultimo colpo. Armati fino ai denti, con kalashnikov e bombe a mano, mettevano a punto gli ultimi dettagli in vista di un violento assalto a un furgone portavalori che l’indomani avrebbe ritirato circa due milioni di euro da diversi supermercati cittadini. Si tratta di tre banditi di origini serbo-croata, due italiani e un tunisino. I militari hanno fermato i primi tre, due di 34 e uno di 32 anni, in un ristorante di lusso in zona Brera mentre studiavano il colpo. I restanti, inverce, sono stati raggiunti nelle loro abitazioni milanesi nelle ore successive. Il tunisino, un ex cameriere incensurato, nascondeva nel suo appartamento l’arsenale che sarebbe stato utilizzato per l’assalto. Un arsenale bellico da togliere il fiato: due kalashnikov calibro 7.62, in grado di esplodere 600 colpi al minuto con un raggio d’azione di circa 300 metri, e di due bombe a mano di nuova generazione (contenenti 40 grammi di esplosivo plastico per quasi 3.000 palline di piombo) letali nel raggio di 10 metri. Tutti i fermati hanno pregiudizi per rapina e reati contro il patrimonio. L’indagine era partita lo scorso mercoledì, dopo la rapina di alcuni orologi da collezione e altri preziosi nell’appartamento di un ex gioielliere in pensione in zona Vigentino. I due italiani e il tunisino avevano atteso l’uomo sul pianerottolo di casa e si erano fatti consegnare i gioielli dopo averlo immobilizzato, picchiato e minacciata con una pistola. Gli investigatori, già sulle tracce dei tre, hanno smascherato il piano della banda grazie all’attività di monitoraggio e intercettazione. La banda faceva la bella vita: locali di lusso, donne e auto costose. Tutte le armi erano di provenienza slava ed erano in grado di forare mezzi corazzati e giubbotti antiproiettile. Le indagini sono ancora in corso per verificare l’esistenza di complici.

Arianna Giunti

Rapine con armi da guerra: fermatiultima modifica: 2010-04-23T11:45:00+02:00da sagittario290