Cronaca
20/04/2010
CRIMINALITÀ, AUDACE COLPO DI SERA MENTRE IL CENTRO COMMERCIALE ERA AFFOLLATO DI CLIENTI
Far-west a Moncalieri, rapinato il multiplex
Due banditi armati seminano il panico al 45° Parallelo
MASSIMILIANO PEGGIO
TORINO
«Lasciami andare o ti ammazzo», gli ha urlato da sotto il cappuccio nero. Per esser più convincente gli ha puntato il fucile sotto il naso. L’addetto della sicurezza ha alzato le braccia al cielo e si è voltato, pregando che il bandito non tirasse il grilletto.
Colpo audace, da far-west, sabato scorso, al 45° Parallelo di Moncalieri, la cittadella del divertimento di via Postiglione. Alle 23,08 due uomini incappucciati, con felpe scure e collant sul viso, armati di pistola e fucile a pompa con canne mozze, hanno assaltato il multiplex Ugc: la più grande multisala della provincia di Torino.
Sono entrati minacciando il personale e decine di clienti, alcuni in uscita, altri in coda per l’ultimo spettacolo. Una rapina da professionisti: sangue freddo, senza scrupoli. All’esterno della multisala, ad una ventina di metri dall’ingresso a vetri, c’era un uomo della security. «All’improvviso – dice il dipendente della vigilanza – ho visto una massa di gente uscire dal cinema urlando. A vedere le persone scappare in quella maniera ho subito pensato ad un incendio. Poi, da lontano ho intravisto due uomini vicino alle casse, ma non ho notato le armi».
Ciò che accade in quegli istanti è stato filmato dalla telecamere del circuito di videosorveglianza: all’interno dell’Ugc e nella galleria commerciale. Mentre i banditi arraffano il bottino, probabilmente tra i 10 e 20 mila euro, la gente fugge e si mette al riparo. I rapinatori riempiono il borsone ed escono. Passano di fronte alla libreria e al negozio di moda. Incappucciati, vestiti di scuro, irriconoscibili, ripercorrono a ritroso, appena accelerando il passo, la strada che avevano fatto all’andata. L’addetto della security che li aveva scorti attraverso le vetrate, raggiunge l’ingresso del cinema e raccoglie informazioni.
La gente urla, c’è confusione. C’è chi parla di una rapina. «Capito più o meno cosa era accaduto – dice il vigilante – indico al collega che si trovava dalla parte opposta della galleria commerciale di fermare quei due in mezzo alla folla. Non immaginavo fossero armati».
Il secondo uomo della sicurezza raggiunge uno dei banditi e il rapinatore braccato, girandosi di scatto, minaccia col fucile l’inseguitore e gli consiglia di lasciarlo fuggire. Nel grande caos, mentre una folla si raduna attorno ai vigilantes, scatta l’allarme. Arriva subito una pattuglia della polizia municipale e poi i carabinieri. Poco dopo, setacciando la zona, gli investigatori trovano a terra un collant e due caschi da motociclisti. Gli oggetti vengono sequestrati. Forse contengono tracce di Dna che potrebbero aiutare a dare un nome ai rapinatori.
«È la prima volta che succede un fatto così grave. Mi auguro che non crei troppo allarme tra clienti e operatori», dice Patrick Picco, il direttore del 45° Parallelo. E aggiunge: «Certo è che fare un rapina di sabato sera, quando c’è il massimo di affluenza e di sorveglianza, è una cosa davvero da temerari».