Dall’Italtel ai mille licenziati Teleperformance

ECONOMIA

Mille piccole crisi senza risonanza, il volto nascosto di un’economia dove la ripresa ancora non si vede
Viaggio tra aziende che chiudono, vertenze, contratti di solidarietà e cassa integrazione a zero ore

Dall’Italtel ai mille licenziati Teleperformance
ecco l’Italia del lavoro che continua a sparire

di SALVATORE MANNIRONI

162956277-ad67aacf-376c-4022-8cd4-d0a3df29d390.jpgROMA – La Steton prevede 27 licenziamenti, il salvataggio dell’Arcte è a un passo dal fallimento, Teleperformance annuncia mille esuberi, Chinook taglia l’organico di 60 unità. Queste aziende non sono famose, non se ne parla sui media nazionali e difficilmente il loro destino approda sui “tavoli tecnici” del ministero. Eppure sono loro il convitato di pietra in convegni come quello confindustriale di Parma, le “piccole crisi senza importanza” sparse da nord a sud in tutta Italia a indicare che la recessione è tutt’altro che finita. Da oggi Repubblica.it cercherà di raccontare ogni settimana le difficoltà in cui si trovano lavoratori e aziende, facendo il punto delle vertenze avviate o in corso. Questo primo monitoraggio parte dall’inizio del mese e dal caso Italtel.

1 aprile – L’Italtel disdice unilateralmente, con 8 mesi di anticipo, i contratti di solidarietà per 1.400 dipendenti, oggetto di un accordo siglato al ministero del Welfare nel giugno 2009. Negli stabilimenti di Carini (Palermo), Roma e Settimo Milanese è indetto uno sciopero immediato. L’azienda annuncia anche 400 esuberi e la cassa integrazione straordinaria.

A Scandicci sindacati e azienda trovano l’accordo sulla cassa integrazione per i 370 dipendenti dell’Isi, ex Electrolux, al centro di un tentativo di riconversione industriale. La firma dell’intesa da parte del sindacato è condizionata all’arrivo immediato dei macchinari per la seconda linea produttiva di pannelli fotovoltaici, unica  garanzia sulla serietà degli impegni della nuova proprietà.

A Catania la commissione regionale per l’impiego dà il via libera alla concessione della cassa integrazione in deroga per gli operatori del call center Ratio Consulta.

Inizia lo sciopero alla Salami di Modena. A maggio scade la cassa integrazione e i sindacati temono che possano perdere il posto 35 dei 116 dipendenti dell’azienda metalmeccanica. La direzione aziendale si è detta disposta a valutare “tutti gli ammortizzatori sociali disponibili”, da utilizzarsi “in ogni caso, nel rispetto dell’economicità della gestione per salvaguardare il lavoro di oggi e di domani”.

A Carpi prime ore di sciopero anche alla Steton che produce macchine per la lavorazione del legno. L’azienda ha annunciato 27 licenziamenti. Sindacato e lavoratori chiedono una riduzione del numero degli esuberi, l’allungamento della cassa integrazione straordinaria in scadenza dopo 12 mesi, l’impegno dell’azienda a integrare economicamente gli ammortizzatori sociali.

2 aprile – Circa duemila lavoratori del gruppo Carrefour (Gs e Diperdì) manifestano a Roma e Milano contro l’azienda che un anno fa ha disdetto l’accordo sul contratto integrativo e ora, secondo le accuse di lavoratori e sindacati, costringe a condizioni di lavoro sempre più pesanti ricorrendo anche a licenziamenti e cassa integrazione.

Scaduta la cassa integrazione ordinaria alla Somaschini spa, azienda metlameccanica di Trescore (Bergamo), azienda e sindacato firmano l’intesa sui contratti di solidarietà per 105 dipendenti su 165. Durerà un anno; per i lavoratori interessati comporterà una riduzione del 50% dell’orario di lavoro e del 20% del salario rispetto alla busta paga precedente.

Fa un passo indietro la società barese New Age che si era detta interessata all’acquisto dell’Arcte di Bologna, azienda di intimo e beach wear in concordato preventivo da febbraio dopo il fallimento della proprietaria Bdh, holding del gruppo Burani. A rischiare il posto ora sono tutti e 170 i dipendenti, oggi in gran parte in cig. New Age si era impegnata a salvare 50 posti di lavoro per almeno 5 anni. Il ripensamento è attribuito alla verifica sullo stato dell’azienda e del suo magazzino.

Teleperformance, azienda di call center, annuncia l’avvio delle procedure per il licenziamento di circa 1.000 dipendenti, settecento dei quali nella sede di Taranto e i restanti 300 nella sede di Roma. La Slc-Cgil parla di “scelta vergognosa del management” e sottolinea che nel disastro del settore dei call center incide anche la “totale irresponsabilità dei grandi committenti che alimentano il dumping con gare al massimo ribasso”.

L’azienda precisa: “Teleperformance ha avviato una procedura di mobilità quantificando in circa 1000 gli esuberi tra la sede di Taranto e quella di Roma: i motivi di questa scelta sono l’esorbitante incidenza del costo del lavoro generata da una situazione fortemente penalizzante in cui Teleperformance si è trovata suo malgrado. Ad inizio 2007 la società decise di stabilizzare tutti i collaboratori a progetto interpretando in modo ampio la così detta Circolare Damiano: la stabilizzazione andò a toccare tutti i lavoratori sia essi impegnati in attività Inbound che Outbound (di vendita).

“Noi siamo stati in sostanza tra i primi ad abbracciare questa direttiva e ci era stato promesso dalle Istituzioni allora al Governo e dai rappresentanti del Sindacato che dopo il 30 aprile 2007 le aziende che non avessero stabilizzato sarebbero state punite dagli organi di vigilanza con multe severissime. Ma questo non è successo.

Per poter guardare ad un futuro di miglioramento Teleperformance auspica un immediato intervento governativo atto a regolamentare il mercato dei call center e richiede al governo di eliminare ogni forma di aiuto che leda la concorrenza. Il management si rende sin d’ora disponibile ad ogni confronto sul tema con le istituzioni”.

I lavoratori della Tecnol di Barberino del Mugello approvano l’accordo sulla cassa integrazione straordinaria per un massimo di 12 mesi a rotazione per 100 addetti su 125. L’azienda anticiperà la “cassa” e ne integrerà l’importo.

Con uno sciopero si apre la vertenza alla Chinook di Piossasco (Torino) dopo che l’azienda, che produce compressori ad aria, ha annunciato il licenziamento per 60 dei 110 lavoratori a causa del calo di fatturato dell’ultimo anno. Secondo i sindacati, l’azienda ha ancora a disposizione sei mesi di cassa ordinaria e un anno di straordinaria.

5 aprile – Il Comune di Castelraimondo (Macerata) esprime profonda preoccupazione per i 44 dipendenti Villeroy e Boch a rischio di licenziamento nello stabilimento Vitaviva Italia srl. L’azienda produce box doccia multifunzione e vasche idromassaggio.

Si apre la vertenza alla Esa-Gv di Campogalliano (Modena). L’azienda ha annunciato una quindicina di esuberi sui 39 dipendenti totali, la cassa integrazione straordinaria per 12 mesi senza rotazione né maturazione di ferie, premessi e tredicesima. Rsu e sindacato respingono il piano a partire dai licenziamenti e rilanciando la proposta dei contratti di solidarietà. L’Esa-Gv si occupa di programmi informatici e apparecchiature per la gestione di macchinari a controllo numerico.

6 aprile – Sciopero alla Ladurner, società che gestisce l’impianto di trattamento dei rifiuti del Comune di Venezia. La protesta è scattata dopo l’annuncio dell’azienda per l’avvio della cassa integrazione di nove lavoratori su quaranta.

L’azienda Incanto di Matera, attiva nel settore del mobile imbottito, ha attualmente 130 dipendenti in cassa integrazione ordinaria. Fa notizia perché in questo giorno hanno ricevuto dall’Inps il pagamento delle spettanze relative al gennaio scorso.

La Piaggio Aero Industries annuncia 13 settimane di cassa integrazione ordinaria, con possibilità di proroga, per 300 dipendenti dello stabilimento di Finale Ligure.

L’amministratore delegato dello stabilimento Italcementi di Sassari-Scala di giocca annuncia il licenziamento e la collocazione in mobilità per i 32 dipendenti. Sindacati e lavoratori chiedono un incontro alla Regione.

7 aprile – Sciopero e presidio Rdb davanti ai cancelli della Fini compressori nella zona industriale di Zola Predosa (Bologna). L’azienda metalmeccanica ha confermato l’intenzione di procedere al licenziamento di 108 lavoratori su 209 alla scadenza della cassa integrazione anziché chiedere la proroga della cig.

I 103 dipendenti dell’agenzia di vigilanza privata “La partenopea” di Napoli ricevono la lettera di licenziamento. L’istituto afferma che il provvedimento è causato dalla perdita di una serie di incarichi assegnati, tramite appalto, ad altre ditte del settore.

Bialetti chiude lo stabilimento piemontese di Omegna (culla della celebre caffettiera Moka e dell’Omino coi baffi) e mette in mobilità i 120 dipendenti dell’impianto. La decisione, annuncia il gruppo, rientra nel piano di riorganizzazione della struttura industriale ed è legata alla “perdurante crisi congiunturale del mercato di riferimento”.

Sciopero dei dipendenti al lavoro e presidio di quelli in cassa integrazione alla Keller di Palermo, fabbrica metalmeccanica. La protesta per rivendicare il pagamento dello stipendio di marzo e il mantenimento degli impegni assunti dalla Regione per sostenere il reddito dei lavoratori in cig.

8 aprile – Firmata alla Spezia la cassa integrazione per crisi aziendale per tutti i dipendenti dei cantieri Baglietto di Varazze e Pisa, Il provvedimento scatterà il 15 aprile.

Nel corso di un incontro informale, il titolare della Weissenfels Traction, Paolo Zanetti, comunica ai sindacati l’intenzione di chiudere l’azienda di Gemona (Udine). Una decisione che gela i 36 lavoratori visto che pochi giorni prima era stato sottoscritto l’accordo per la proroga della cassa integrazione ordinaria per altre 13 settimane. L’impresa produce catene da neve professionali.

A Cagliari scendono in piazza i lavoratori socialmente utili impiegati dalle imprese che curano la pulizia delle scuole. Le rdb denunciano 500 licenziamenti in Sardegna (e 5mila in tutta Italia) dai consorzi delle aziende del settore dopo il taglio di 110 milioni di euro operato dal decreto 195.

A Gorizia viene sottoscritto l’accordo per la proroga di 12 mesi della cassa integrazione in deroga per i lavoratori della Eaton di Monfalcone. Il sindacato auspica che la proroga consenta di pensare al futuro dello stabilimento dove sono oltre 330 i dipendenti in cassa a zero ore.

Nulla di fatto dall’assemblea dei soci di Geomeccanica di Venafro (Isernia). L’azienda, che produce macchinari per trivellazioni, è ferma da settimane e i 90 dipendenti sono in cassa integrazione. L’assemblea doveva pronunciarsi sulla proposta di affitto dell’azienda per 48 mesi, presentata dalla Egt di Parma. geomeccanica ha anche presentato una proposta di concordato preventivo al tribunale di Isernia.

9 aprile – Due operai della Raimondi gru di Legnano protestano dalla cima di una gru a 60 metri d’altezza. la Raimondi, dopo una richiesta di concordato preventivo, è stata rilevata dalla Ramco, gruppo del Qatar che ha assorbito 40 dei 61 dipendenti; per gli altri, come i due protagonisti della protesta, è stata decisa la cassa integrazione in prospettiva di un riassorbimento.

Intesa per limitare i danni alla Srs di Fiorano (Modena). L’azienda, che lavora nel settore della serigrafia e della grafica, aveva annunciato un piano con 60 esuberi sui 100 dipendenti. L’intesa prevede una riduzone degli esuberi a 40 con incentivi all’esodo. Per 50 degli addetti è previsto il contratto di solidarietà con integrazione salariale pari all’80% della retribuzione perduta.

Dall’Italtel ai mille licenziati Teleperformanceultima modifica: 2010-04-13T11:00:00+02:00da sagittario290