“BASTA CON IL RUMORE”. ENTRA IN CASA LO PESTA A SANGUE

LeccePrima

Cronaca

[02/04/2010]

“BASTA CON IL RUMORE”. ENTRA IN CASA LO PESTA A SANGUE

Fabio Maffei, 46enne leccese, una lunga sfilza di precedenti, sosteneva di sentire rumori molesti. E così, s’è presentanto dai vicini. Entrando di forza e prendendo a pugni e testate il malcapitato

volantepolizia.jpgLECCE – La più classica (almeno, così sembrerebbe) delle liti tra vicinato si trasforma in un’aggressione e a farne le spese è un malcapitato preso a pugni in faccia, con tanto di testata conclusiva per spedirlo al tappeto. Quando i poliziotti sono entrati nell’abitazione, chiamati dai coniugi che avevano appena avuto una discussione con Fabio Maffei, 46enne leccese, hanno trovato di fronte una maschera di sangue. Tutto è successo di prima mattina. Erano le 7,20 di ieri quando è partita la chiamata al 113. Secondo il racconto dell’uomo e di sua moglie, poco prima Maffei si era presentato sul pianerottolo. Una scampanellata, poi l’apertura della porta, non sospettando, forse, che la questione sarebbe degenerata fino a quel punto. La solita storia. Maffei che si lamenta perché sostiene di sentire fastidiosi rumori e la discussione che si anima.

Ma ieri mattina sembra che l’uomo sia andato oltre. Dopo aver aperto la porta con forza per farsi largo, fino a provocare le urla della moglie, è giunto il marito. Sempre stando alla ricostruzione fatta sul posto, il 46enne già in altre circostanze avrebbe manifestato segni di nervosismo nei confronti della coppia, per poi ritornare alla ragione. Anche ieri, dunque, si è cercato di calmarlo, ma invano. E sono volati i pugni e la testata, che hanno provocato ferite al naso ed al lato destro del mento del malcapitato. Secondo i coniugi, il motivo dell’aggressione sarebbe da ricercarsi nelle lamentele per asseriti rumori molesti, accuse che in passato avrebbero riguardato anche altri inquilini dello stabile.

L’uomo è stato condotto presso il pronto soccorso del “Vito Fazzi”. La prognosi, dieci giorni, salvo complicazioni, per “minima infrazione dell’apice delle ossa nasale proprie”. Il ferito ha comunque rifiutato il ricovero. E Maffei? Rintracciato poco dopo, pare non abbia smentito l’accaduto. E’ scattato l’arresto per violazione di domicilio aggravata dalla violenza sulla persona e lesioni personali. E’ difeso dall’avvocato Vincenzo Mariano.

Maffei è persona già nota alla polizia giudiziaria. Vanta una sfilza di precedenti. Nel 1982, ancora minorenne, rimase coinvolto in una furibonda lite in piazza Libertini: insieme ad altri quattro ragazzi, percossero un venditore ambulante. L’uomo fu anche colpito al capo anche con il calcio di una pistola. Dall’arma, venne poi esploso un colpo in direzione del commerciante, che rimbalzando per terra colpì, fortunatamente solo di striscio, il volto di una bimba di 5 anni che era nel passeggino in compagnia della madre. A seguito di quel fatto, avvenuto nel mese di giugno, Maffei sparì per un po’ dalla circolazione, salvo costituirsi dopo alcuni giorni.

Già nel mese precedente, però, si sarebbe responsabile, nel corso di una sola serata, di una rapina ad un distributore di carburanti, di una rapina ad una tabaccheria, di una tentata rapina ad altra tabaccheria, e di uno scippo. Il tutto in compagnia di un complice. E’ del maggio ’83, poi, una denuncia per furto con altri due giovani, mentre nell’aprile dell’84, fu arrestato con altre due persone perché trovati in possesso di piccole dosi di hashish (uno dei giovani aveva anche con se una pistola parabellum 7,65 con matricola abrasa). Nell’aprile dello stesso anno, fu deferito insieme ad altri, in stato di irreperibilità, a seguito di un incidente stradale in piazza Mazzini, con successive violenze ai danni della controparte, una guardia giurata. Un’altra guardia giurata, che dopo la segnalazione si era posta in zona alla ricerca dei responsabili con i colleghi, venne ferito da un colpo di pistola esploso dall’autovettura che era rimasta coinvolta nell’incidente.

Nell’agosto del 1987 Maffei fu denunciato per spaccio insieme ad altre persone a seguito di una articolata indagine della squadra mobile, e nello stesso mese arrestato perché trovato in possesso di due pezzetti di hashish, mezzo grammo di eroina e la somma di 3 milioni e 200mila lire. Nel novembre di quell’anno, anche una denuncia perché, insieme ad un amico, si esercitò al tiro al bersaglio con una balestra all’interno di una casa abbandonata in via Dalmazio Birago. Nel ‘90, un ulteriore arresto, perché trovato in possesso di 8,8 grammi di eroina.

“BASTA CON IL RUMORE”. ENTRA IN CASA LO PESTA A SANGUEultima modifica: 2010-04-03T11:15:00+02:00da sagittario290