Le penne nere non bastano più.

Cronaca

09/03/2010

La vigilanza sui profughi affidata all’azienda che cura il servizio d’ordine della Bresso

Le penne nere non bastano più. In via Asti arrivano i buttafuori

0060607.jpgTORINO 09/03/2010 – Via le penne nere dal presi­dio serale del portone della La Marmora, la sicurezza affi­data agli uomini dell’Hydra Service, la società che già cu­ra il servizio d’ordine per il comitato elettorale di Merce­des Bresso. Ma il Comune precisa che non ci sono stati costi aggiuntivi per la città. Fino ad alcuni mesi fa, a co­prire il turno di guardia dalle 20 a mezzanotte erano i vo­lontari dell’Associazione na­zionale alpini insieme ai mi­litari della Taurinense. Le sempre più frequenti intru­sioni di estranei – che non esitavano a scavalcare la por­ta carraia all’angolo tra via Asti e via Cardinal Maurizio ­hanno costretto i militari a coprire il punto vulnerabile con il filo spinato e a presi­diare il piazzale interno per sorvegliare il perimetro della caserma ed annotare ogni movimento sospetto. Gli ex alpini sono così rimasti soli a svolgere un compito che ben presto si è rivelato troppo gra­voso. Basta infatti dare uno sguardo al planning dei turni per capire che a presidiare l’ingresso – per un contributo di appena 30 euro, «che co­munque usiamo per opere di bene – sono sempre gli stessi veterani, tutti non più giova­nissimi. La fondazione Dravelli – l’en ­te che assiste i profughi – ha quindi proposta alla prefettu­ra di affidare la sicurezza ad un’agenzia privata. La scelta è ricaduta su quell’Hydra Service, impresa torinese che già gestisce il servizio d’ordine del comitato elettorale di Mercedes Bresso e recente­mente balzata alla ribalta del­la cronaca per gli scontri con gli anarchici che hanno attac­cato le sedi del Pd. Una manovra che non è sfug­gita ai consiglieri comunali di An-Pdl, Agostino Ghiglia e Roberto Ravello, che hanno immediatamente presentato un’interpellanza. «Il Comu­ne nega che ci siano state in­trusioni – sottolinea Ravello ­, peccato che la posa del filo spinato riveli il contrario. E non vengano a raccontarci la storiella che è stato messo per garantire maggiore sicurezza. È sconcertante che il Comune neghi il verificarsi di certi fe­nomeni e ancor più che non vigili sull’utilizzo dei suoi fondi. Chiederemo un incon­tro con i responsabili della Dravelli per avere informa­zioni dettagliate sulla gestio­ne e sull’utilizzo di quelle che, fino a prova contraria, sono risorse pubbliche». Ri­spondendo all’interpellanza, l’assessore Borgione ha poi ribadito che «la Città non ha speso nulla». Per affidare il turno serale a vigilantes pri­vati, però, la fondazione ha dovuto dirottare parte dei 385mila euro stanziati dal Comune per la gestione e l’in ­serimento dei profughi. Uno stanziamento che certo non contemplava voci di spesa per la sicurezza della caser­ma.

Alessandro Porro (serv. p e p.)

Le penne nere non bastano più.ultima modifica: 2010-03-10T11:15:00+01:00da sagittario290