Gli sprechi del Consorzio rifiuti…

Cronaca

22 marzo 2010

L’INCHIESTA

Gli sprechi del Consorzio rifiuti: in 400 sono pagati per star fermi

In un anno straordinari per tre milioni, solo per gli stipendi base la spesa è di 4,5 milioni

bonifica.jpgCASERTA – «Si segnala la perdurante carenza di personale operativo (operatori ecologici) presso il cantiere di Casal di Principe. In considerazione dell’indisponibilità di sostituzioni, si è costretti ad utilizzare lavoro straordinario ben oltre i limiti previsti». Nella nota indirizzata lo scorso 12 febbraio al direttore generale Antonio Scialdone da un dirigente coordinatore di area, sono racchiusi gran parte dei paradossi e degli sprechi che hanno caratterizzato la gestione del Consorzio unico di bacino delle province di Napoli e Caserta. Perché non solo si evincono— sul piano pratico— alcune delle conseguenze derivanti dalla politica delle promozioni a pioggia (che ha coinvolto più di 700 lavoratori), con il progressivo venir meno del personale adibito alle mansioni di base nelle realtà locali. Affiora anche la questione del ricorso al lavoro straordinario, «ben oltre i limiti» previsti dalle norme vigenti. Una prassi alquanto diffusa all’interno della struttura, se si considera che per tale voce il consorzio spende ogni mese circa 250mila euro. In un anno, fanno esattamente 3 milioni di euro. Ovvero, più o meno quanto l’intero monte stipendi pari a circa 4,5 milioni.

Dei 1.287 dipendenti in organico, sono solo 850 quelli coinvolti nel ciclo operativo. Tutti gli altri sono parcheggiati qua e là. Ad esempio, nella discarica chiusa di Lo Uttaro, dove sono “impegnati” poco meno di un centinaio: 19 all’estrazione del percolato, 15 alla sensibilizzazione, 45 ai sevizi ispettivi ed alla guardiania, e 10 appoggiati in attesa di collocazione. Senza contare poi le 9 guardie giurate. Mentre più di 400 lavoratori restano fuori dal ciclo operativo, a sentire i responsabili, per far quadrare i conti nel servizio di raccolta nei 62 Comuni sotto contratto, e per far fronte alle assenze, occorrerebbero almeno altri 100 dipendenti. Più o meno speculare, la questione dei noli degli automezzi per i quali si spendono circa 6 milioni all’anno. Di autocompattatori nel parco macchine ce ne sono 350: 280 di proprietà del Consorzio, o comunque in leasing; 70 presi a noleggio. Il 26 agosto scorso, un’ordinanza della Presidenza del Consiglio dei ministri aveva stanziato 40 milioni per l’acquisto dei mezzi, concedendo anche la facoltà di procedure semplificate per il bando.

Un finanziamento non esaustivo per tutte le necessità,ma comunque indispensabile per dare respiro alle esangui casse dell’ente. Per settimane quell’ordinanza rimane nei cassetti. Poi si chiede una relazione sul fabbisogno al dirigente del settore. Che scrive: “Per rottamare i mezzi con più di 10 anni di anzianità ed eliminare i noli servono: 25 autocompattatori grandi; 25 automezzi a costipazione; 30 a vasca; 3 per la raccolta degli ingombranti. Più alcuni minicostipatori e mini compattatori”. I soldi ovviamente non bastano. Si fa una cernita delle priorità. Il bando di gara arriva solo a fine dicembre. Praticamente in concomitanza con la fine dell’emergenza rifiuti ufficializzata dal governo. Il finanziamento è stato cancellato dal decreto di fine anno. Anche se la gara è andata avanti e le buste saranno aperte nei prossimi giorni.

Pietro Falco

Gli sprechi del Consorzio rifiuti…ultima modifica: 2010-03-23T11:00:00+01:00da sagittario290