Cronaca
(10 marzo 2010)
Furti e rapine a Venezia, corsa alle telecamere
Microcriminalità, le difese dei negozianti. «Siamo assicurati ma serve a poco»
di Marta Artico
«L’escalation di furti e rapine cui stiamo assistendo è anche frutto della crisi economica – osserva Zanon – Da un lato aumentano i furti di generi alimentari: disperati che portano via qualcosa da mangiare. Ma purtroppo sono sempre meno spesso episodi isolati. Alcuni gestori di supermercato già si avvalgono di personale di sorveglianza o telecamere. Sempre più numerosi, ormai, sono quelli che stanno pensando a un investimento di questo tipo. Certo, si tratta di un investimento consistente, soprattutto, in questo periodo di crisi».
Ma il numero dei furti, ormai, si è fatto troppo frequente. «Ai soliti piccoli criminali di professione – continua Zanon – si aggiungono sempre più persone disperate che hanno perso il lavoro e non sanno più come sbarcare il lunario o sono sopraffatte dai debiti». Investire in prevenzione e dissuasione, pagando un vigilantes, alla fine, rischia di essere conveniente. Chi svolge attività, lecite, «sulla strada» – tabaccherie, panifici, distributori, esercizi commerciali in genere – ormai vive nel terrore.
«Quel senso di sollievo che il commerciante aveva un tempo quando calava la serranda è sparito – ricorda il presidente della Confcommercio – Ormai la chiusura serale coincide con la paura. E non basta più guardarsi le spalle soltanto in quel momento: molti vengono rapinati anche in auto o sotto casa, dopo essere stati seguiti dal negozio».
Tabaccai e benzinai sono le «prede» più appetibili da parte dei malviventi. E sono anche le più esposte perchè tanti clienti pagano in contanti. Un episodio particolarmente significativo è quello relativo a un benzinaio di Mogliano. Ha avuto il coraggio di affrontare le prostitute che esercitano sul piazzale del suo distributore ogni notte, chiedendo loro di spostarsi almeno di qualche metro, stanco di pulire, al mattino, un piazzale ingombro da preservativi ed escrementi. Risultato: si è trovato il circuito anti-allarme messo fuori uso. L’erogazione del carburante – con i conseguenti introiti mancati – bloccata per un intero fine settimana.
«Questo è comunque il nostro mestiere – conclude Zanon – Non possiamo e non vogliamo arrenderci al ricatto quotidiano e nemmeno al fatalismo». Di qui l’invito ai colleghi a puntare sulla tecnologia (videocamere) finalizzata alla sicurezza e agli amministratori a un maggiore investimento sugli organi di sicurezza.