Banda del tombino devasta il Cafè Loco

Cronaca

Martedì 30 Marzo 2010,

Ed: TREVISO
Pagina: 24

Banda del tombino devasta il Cafè Loco

Luciano Beltramini

3953.jpgSpaccata alcune notti fa al “Cafè Loco” di Biadene, luogo d’aggregazione tra i più importanti della frazione del “Mancappello” affacciato su una laterale della frequentatissima via Feltrina. I malviventi, per sfondare la porta d’ingresso del locale gestito da Michele Rossi, hanno usato un tombino in ghisa prelevato proprio nello spazio antistante il locale inaugurato circa quattro anni fa. Dopo aver sfondato la porta i ladri hanno posto la loro attenzione su una macchinetta scambiasoldi contenente circa 350 euro: l’hanno scardinata portandosela via e quando l’allarme è entrato in azione, i malviventi, sicuramente più di di uno, si erano già dati alla fuga. Ad arrivare per primi sul posto sono stati i vigilantes della Compiano. Nessuno dei residenti del posto si sarebbe accorto di nulla e così i ladri si sono dileguati senza lasciare alcuna traccia. Oltre ad aver “perso” i 350 euro contenenti nella macchinetta scambiasoldi, (ritrovata il giorno dopo miseramente vuota sulla presa numero 6 del Montello a Nervesa della Battaglia), il gestore del locale si è visto cosatretto metter mano al portafoglio per riparare i danni (vetrata in frantumi) pari ad oltre 1000 euro. Chiaramente amareggiato il titolare del bar “Cafè Loco” che già nell’agosto scorso era stato oggetto di attenzione da parte dei ladri con le stesse modalità. Sul furto ora indagano i carabinieri di Montebelluna.

Banda del tombino devasta il Cafè Locoultima modifica: 2010-03-31T11:45:00+02:00da sagittario290

Colpo da 50mila euro alla Chicco

Cronaca

Domenica 28 Marzo 2010,

Ed: VENEZIA
Pagina: 30

Colpo da 50mila euro alla “Chicco”

Il sindaco Zaccariotto: «Basta spot, subito la convocazione del Comitato sicurezza in Prefettura»

1237.jpgE il sindaco chiede la convocazione immediata del Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica. Quello che non erano riusciti a fare una settimana fa, i malviventi lo hanno realizzato la notte scorsa: hanno svaligiato il magazzino del negozio della “Chicco”, situato in via Calnova 158, portandosi via praticamente tutto l’abbigliamento per i bambini da zero a otto anni.

Una banda specializzata, così com’è avvenuto qualche giorno fa da Mazzonetto abbigliamento di Fossalta di Piave, in grado di calcolare i tempi di reazione della vigilanza dallo scatto della sirena d’allarme, il tipo di sistema antintrusione utilizzato, il modo per entrare e portarsi via tutto in pochi istanti.

Il fatto è accaduto tra le 23 e le 23.30 di venerdì. Sono passate da poco le undici di sera quando scatta la prima volta l’allarme; arrivano gli addetti della Sicur Global e appare tutto in ordine. Solo dopo si scoprirà che la banda aveva lavorato talmente bene da non lasciare, di fatto, segni di effrazione sulle porte e senza creare disordine esterno o interno. A quanto pare l’allarme scatta una seconda volta e a questo punto viene fatto un controllo ancora più approfondito, anche se in parte inutile, perché i ladri, in quei pochi istanti, avevano arraffato di tutto. Era stato comunque evitato che entrassero nel negozio e portassero via la merce in esposizione.

I malviventi erano riusciti a manomettere la serratura di un portone che si trova sul retro e che porta direttamente al magazzino. Il primo tentativo una settimana fa: allora furono disturbati e non portarono via nulla.

Aperto trent’anni fa da Gianni Bernardi e dalla moglie Rossella, da venti il negozio si trova in via Calnova: ha già subito altri furti, anche se non di questa portata. «Siamo molto preoccupati – confessa la figlia – Ora, oltre alla vigilanza privata e al sistema d’allarme, dovremmo mettere anche le inferriate e la videosorveglianza; saremo prigionieri in casa nostra».

Il sindaco Francesca Zaccariotto ha deciso di intraprendere un’azione immediata. «Ci sono dei dati preoccupanti che riguardano il territorio. È necessario, quindi, coordinare un’azione univoca e non lavorare a spot, a singolo fatto. Chiederò, dunque, la convocazione del Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica in Prefettura». 

Comitato già previsto, oltretutto, dal “Patto sulla sicurezza” firmato in Provincia alla presenza del ministro dell’Interno Maroni e dello stesso prefetto.

Colpo da 50mila euro alla Chiccoultima modifica: 2010-03-29T11:30:00+02:00da sagittario290

Cancellerie off-limites, avvocati in rivolta

Edizione CIRC_NORD

25/03/2010

Pozzuoli Dopo gli scioperi del personale

Cancellerie off-limites, avvocati in rivolta

Luigi Ciccarelli

HE10_2951.jpgPozzuoli. Avvocati in rivolta in seguito alle nuove disposizioni introdotte nei giorni scorsi dalle cancellerie del tribunale cittadino e degli uffici del giudice di pace. Dalla scorsa settimana l’accesso agli uffici è controllato da una GUARDIA GIURATA, che fa entrare uno o due avvocati per volta, costretti ad aspettare il proprio turno incolonnati in lunghe file nel corridoio. La novità è partita dal 15 marzo, in occasione di un’agitazione proclamata dalle cancellerie, ma è proseguita nei giorni successivi. Contro tale diposizione si scaglia il sindacato forense puteolano, che giudica inaccettabile il «contingentamento». L’ingresso a turni allunga i tempi di lavoro, che si ripercuotono sui tempi dei processi. «Nonostante la nostra disponibilità a trovare un protocollo d’intesa per la gestione delle udienze civili e la fruizione dei servizi di cancelleria – dichiara il consiglio direttivo del sindacato forense – gli avvocati si sono visti improvvisamente, e senza alcuna preventiva consultazione, limitato l’accesso alle cancellerie, con gravissime ripercussioni sull’esercizio del diritto di difesa costituzionalmente garantito». Sulla questione il sindacato forense si riunirà in assemblea domani alle 11.30, presso l’aula penale dell’ufficio del giudice di pace di Pozzuoli. All’ordine del giorno c’è la proposta di aprire le cancellerie anche nel pomeriggio, ma l’assemblea potrebbe dichiarare lo stato di agitazione o altre forme di protesta. «È una disposizione che non capiamo – dice Francesco Palmese, segretario del sindacato forense – anche perché nessuno l’ha motivata. Ma allora vuol dire che è in atto una guerra aperta verso di noi. Tra l’altro, si assiste al fatto scandaloso per cui le porte delle cancellerie vengono chiuse. Così si perde ogni controllo di trasparenza sull’operato di chi è dentro».

Cancellerie off-limites, avvocati in rivoltaultima modifica: 2010-03-26T11:30:00+01:00da sagittario290

Vigilantes in protesta gli scavi ancora chiusi

Edizione CIRC_SU2

17/03/2010

Vigilantes in protesta gli scavi ancora chiusi

Susy Malafronte

getmedia.jpgPompei. Scavi chiusi, turisti fuori ai cancelli costretti a lunghe attese e volantini di protesta in lingua inglese: è la mappa tracciata ieri dall’ennesima protesta dei lavoratori della soprintendenza. I VIGILANTES iscritti alla Cisl, Uil, Flp e Rdb, ieri, hanno nuovamente incrociato le braccia per riunirsi in assemblea e discutere sulle turnazioni elaborate dalla soprintendente Maria Rosaria Salvatore. «La cervellotica e unilaterale emanazione di disposizioni di servizio in violazione degli accordi sindacali – si legge nel verbale sottoscritto dai lavoratori – sta provocando la lacerazione del tessuto produttivo con gravi ripercussioni sul funzionamento di Pompei, Ercolano, Oplontis, Stabia e Boscoreale. Pertanto chiediamo la revoca di tali disposizioni illegittime». L’assemblea rivendica anche «la mancanza di trasparenza nella gestione commissariale, visto che nessuno è a conoscenza della composizione dello staff nonché delle funzioni svolte». «Avevo denunciato da mesi la gravità della situazione – evidenzia il segretario generale della Uil Gianfranco Cerasoli – avvertendo che la vertenza sindacale potesse esplodere con risvolti non gestibili visti i comportamenti di grave responsabilità del soprintendente Maria Rosaria Salvatore e del commissario Marcello Fiori». «Pompei – conclude Cerasoli – è stata ormai ridotta ad una mera dependance della soprintendenza di Napoli e questo sta creando una mobilitazione crescente dei lavoratori. Il documento approvato all’unanimità dall’assemblea delinea il percorso della vertenza che si annuncia in salita e per questo invito il segretario generale del ministero dei Beni culturali Roberto Cecchi a intervenire su un fronte che rischia di diventare incandescente».

Vigilantes in protesta gli scavi ancora chiusiultima modifica: 2010-03-18T11:30:00+01:00da sagittario290

Il grido d’aiuto dei commercianti…

Cronaca

16 marzo 2010

Il grido d’aiuto dei commercianti: Il borgo antico muore e noi con esso

Il grido d’allarme è degli esercenti del borgo antico, autori di una lettera aperta inviata circa un mese fa al commissario straordinario che amministra Manduria e al prefetto di Taranto. «Nessuno ci ha degnati di una riposta e per questo ora ci rivolgiamo all’opinione pubblica attraverso la stampa».

13032010034-120x90.jpgMANDURIA «Il centro storico sta morendo ed anche le nostre attività rischiano la chiusura». Il grido d’allarme è degli esercenti del borgo antico, autori di una lettera aperta inviata circa un mese fa al commissario straordinario che amministra Manduria e al prefetto di Taranto. «Nessuno ci ha degnati di una riposta e per questo ora ci rivolgiamo all’opinione pubblica attraverso la stampa», si lamentano gli autori della protesta che criticano la lentezza con la quale stanno procedendo i lavori di rifacimento del basolato nella loro zona. Un’inerzia, specificano, dovuta essenzialmente al personale della soprintendenza archeologica che si attarderebbe più del dovuto nell’eseguire gli scavi ricognitivi.

«I vari cantieri – si legge nella lettera – vengono aperti senza preavviso, con velocità sorprendente e con altrettanta inspiegabile celerità chiusi e abbandonati per giorni e settimane intere, in attesa di interventi della Soprintendenza Archeologica  lentissimi, spesso eccessivi».

In effetti da oltre un mese intere strade e piazze del borgo antico sono completamente transennate, prive di percorsi alternativi che permettano alle auto e ai pedoni un adeguato transito ed un efficace controllo da parte dei servizi di pubblica sicurezza e di vigilanza privata. Non solo. La percorribilità del rione, ovunque difficile, in alcune zone è addirittura pericolosa perchè affidata a passerelle instabili e a percorsi tortuosi inaccessibili a persone anziane e a passeggini. I problemi sollevati riguardano anche la sicurezza sociale. «Le alte transenne che circoscrivono i cantieri – si legge –  sono coperte da teli che oscurano costantemente le vetrine dei negozi e offrono un ottimo nascondiglio ai malintenzionati che, approfittando della oscurità, compiono indisturbati ogni tipo di nefandezze. Le abitazioni private e le attività commerciali sono, da tempo, sotto pressione perchè oggetto di furti e rapine quotidiani che stanno piegando il livello di vivibilità e tolleranza generale».

Ma è sulla lentezza con la quale si eseguono gli scavi che si punta maggiormente il dito. «La Soprintendenza – affermano i firmatari della denuncia – non può arrogarsi il diritto di poter decidere illimitatamente delle sorti di un’intera comunità che è in una situazione di incolpevole ristagno. «I lavori nel centro storico, per quanto necessari,  migliorativi e di indubbia importanza sociale, storica e culturale – si legge in proposito si dipanano con una lentezza sconcertante; i sondaggi archeologici offrono un’immagine francamente grottesca, tanto sono lenti». Su tutto ciò, un’ulteriore nota dolente. «Con cantieri di simile concezione, ci spiace osservare che a tutt’oggi, non si evidenzia la possibilità di un percorso alternativo per i mezzi di Soccorso e di Pubblica Sicurezza».

«Ora siamo veramente stanchi – concludono – ed anche disposti a forme di protesta più incisive e plateali»

Il grido d’aiuto dei commercianti…ultima modifica: 2010-03-17T11:00:00+01:00da sagittario290