Cronaca
Lunedì 08 Febbraio 2010
La Bella Guardianìa
L’elenco dei reati lascia supporre che il magistrato sospetti che esponenti dell’amministrazione abbiano turbato il regolare svolgimento di una gara d’appalto. E pare che in effetti le indagini abbiano preso le mosse proprio dal carteggio riguardante l’esperimento della trattativa privata con cui, nel 2005, l’amministrazione comunale affidò l’appalto di guardiania relativo ad immobili comunali, tra cui anche il Palazzo di Giustizia. Secondo gli investigatori, l’affidamento del servizio avrebbe dovuto essere aggiudicato attraverso una regolare gara pubblica, e non tramite una trattativa privata, come sarebbe in realtà accaduto. Ad occuparsi dei servizi di guardiania degli immobili comunali è stata, dal 2005 fino all’ottobre dell’anno scorso, la società “Luceria Falco s.r.l. con sede a Manfredonia.
Le indagini hanno interessato proprio il periodo che va dai primi mesi del 2005 fino ad ottobre 2009. Secondo quanto sostengono le Fiamme Gialle, l’affidamento irregolare del servizio avrebbe provocato un danno erariale alle casse comunali per un importo stimato in un milione e 300.000 euro. La Luceria Falco fece parlare di se nei primi giorni del 2007, quando un folto gruppo di dipendenti protestò rumorosamente davanti al municipio, per chiedere il ripristino del servizio, che la civica amministrazione aveva cessato il 31 dicembre del 2006. La sospensione del servizio aveva provocato il licenziamento, da parte dell’impresa appaltatrice di 106 lavoratori.
Al Comune erano giunti esposti e denunce da parte di altre aziende, e pare che l’amministrazione si fosse convinta della impossibilità di procedere ad un’ulteriore proroga del servizio. Le strutture comunali erano però rimaste incustodite, ed erano stati segnalati danni arrecati alle proprietà comunali, con episodi di vandalismo di cui avevano fatto le spese i container del campo nomadi di Arpinova e la cabina elettrica del nuovo mercato Arpi.
Cosa sia successo dopo è difficile da capire anche perché, leggendo l’elenco degli amministratori raggiunti dall’avviso di garanzia, e tutti facenti parte del primo esecutivo guidato da Orazio Ciliberti, la vicenda parrebbe riferirsi al 2005, ovvero al primo affidamento del servizio alla Luceria Falco. Una nuova gara è stata effettivamente indetta a dicembre 2008, si trattava di una gara triennale per l’assegnazione dei servizi di portierato, guardiania e reception per alcuni immobili comunali. L’appalto è stato assegnato nei primi mesi del 2009, ma qualche mese dopo il suo insediamento l’attuale amministrazione comunale, resasi conto che mancava la copertura finanziaria relativa al 2010, ha revocato il provvedimento con una delibera di giunta di fine ottobre 2009. Una parte di questi servizi, ritenuti essenziali come la guardiania a Palazzo di Giustizia e ai mercati, è stata affidata a delle cooperative che già operavano con l’amministrazione comunale. Una vicenda intricatissima, che è piombata a Palazzo di Città come un fulmine a ciel sereno: nessuno dei politici avvisati siede più in giunta, anche in ossequio al principio di discontinuità voluto dall’attuale sindaco, ma diversi degli amministratori comunali coinvolti seggono tra i banchi del consiglio comunale, circostanza che sicuramente non migliora lo stato di salute dell’amministrazione nel suo complesso, alla prese con una difficile eredità, non soltanto finanziaria, ma anche giudiziaria. La scorsa settimana aveva provocato scalpore la notizia degli avvisi di garanzia emessi dalla Procura della Repubblica di Foggia – anche in questo caso dopo indagini condotte dai militari del comando provinciale della Guardia di Finanza, nei confronti degli ex amministratori dell’Amica e dei direttori generali dell’azienda speciale che si occupa del servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti solidi urbani.
Arturo Desio