Colpo nella villa del primario legata la colf, rubati i soldi

Cronaca

26 febbraio 2010

Colpo nella villa del primario
legata la colf, rubati i soldi

Una banda ha puntato dritta alla cassaforte. Telecamere spente, sapevano come muoversi. Il luminare, zio di Deborah Caprioglio, non c’era

rapina_mogliano--190x130.jpgMOGLIANO VENETO (Treviso) — «Avevo lasciato la porta aperta, aspettavo che il cane rientrasse dal giardino. Ma sono arrivati loro. Ho solo sentito una botta in testa. E poi il buio. Sono stata legata e lasciata a terra, nel bagno». È il racconto che la custode della villa del dottor Giancarlo Caprioglio, zio dell’attrice Deborah e candidato nella lista del Pdl per Renato Brunetta sindaco di Venezia, ha reso ai carabinieri l’altra notte. La Marca ripiomba così nell’incubo delle rapine in casa. Presa di mira l’abitazione di uno dei luminari della medicina veneta, primario di Oculistica a Venezia. Il bottino non è ingente: 2500 euro presi dalla cassaforte.

Il fatto è accaduto al confine tra le province di Treviso e Venezia, nella villa del dottor Caprioglio, che però mercoledì sera era vuota. Salvo la presenza di una custode, una donna originaria della Georgia di 50 anni, la quale da tempo vive in quelle stanze e gode della completa stima dei suoi datori di lavoro. Secondo quanto ha riferito a verbale ai carabinieri, sarebbe stata colpita alla testa da alcuni individui verso le 21.30 e poi sarebbe stata abbandonata, legata mani e piedi, nel bagno del pian terreno. Lì sarebbe rimasta pare per circa una ora e mezza finché il giardiniere, un romeno di 29 anni residente nella stessa via, l’avrebbe soccorsa per poi allertare il 112.

A capire per primo che qualcosa non andava è stato proprio il primario, noto a livello internazionale per i suoi studi. Il dottor Caprioglio, 44 anni, mercoledì verso le 22.30 aveva infatti telefonato a casa propria, per sincerarsi che tutto andasse bene, ma la custode non rispondeva. Così, insospettito, il medico ha chiamato la vigilanza privata, che gli segnalava che non era scattato l’allarme. A quel punto ha avvisato il giardiniere che, corso sul posto verso le 23, ha scoperto l’accaduto. Non è stato facile ricostruire quanti fossero i componenti della banda. Secondo le testimonianze confuse della vittima della rapina potevano essere in due o tre. Pare avessero il volto travisato e un accento straniero. Di certo sapevano come muoversi. Hanno puntato dritto alla cantina, dove è installata la cassaforte di famiglia. Con una smerigliatrice l’hanno aperta e rubato il denaro all’interno, circa 2.500 euro. Hanno però tralasciato di portar via tutto il resto. Se ne sono andati dopo pochi minuti, forse disturbati dallo squillare del telefono. Vista la gravità dell’episodio, sul posto già mercoledì verso mezzanotte si sono precipitati i vertici provinciali dell’Arma, giunti in contemporanea al primario. I militari hanno interrogato per tutta la notte la donna, che ha ribadito più volte la stessa, lineare, versione dei fatti. Non è stato possibile parlare invece con suo marito, che lavora nell’edilizia e vive a Mogliano. Mal’altra sera era via, pare in patria. Sono in corso accertamenti per capire se i criminali hanno lasciato tracce ematiche o impronte digitali. Di certo, non ci sono video che li ritraggono. Le telecamere a circuito chiuso, di solito accese, mercoledì erano spente. Il fatto ieri è stato commentato con pacate parole dal dottor Caprioglio, impegnato a Firenze in un convegno, a eseguire interventi chirurgici in diretta. «Fortunatamente la rapina non è stata violenta e non è successo niente di grave, poteva andare peggio— ha detto —. Ci affidiamo alle forze dell’ordine. Siamo fiduciosi nel loro lavoro».

Mauro Pigozzo

Colpo nella villa del primario legata la colf, rubati i soldiultima modifica: 2010-02-27T11:15:00+01:00da sagittario290