Reggio Emilia
Cronaca
4 febbraio 2010
Armato di coltello insegue quattro ragazzi di 18 anni
La violenta lite sarebbe scoppiata fra via Adua e il tribunale. Ciò che ha scatenato la follia di un giovane di 25 anni sarebbe stato il pagamento di un cellulare. L’arma è un serramanico di 13 centimetri
Reggio Emilia, 4 febbraio 2010. Con un coltello a serramanico da 13 centimetri ha disperatamente inseguito e tentato di ferire quattro 18enni reggiani, ieri pomeriggio, fra «Le Vele» e il Tribunale. Tutto per un telefonino.
Sono circa le 15. Sette persone — nell’area vicina al Conad di via Adua — iniziano a litigare per il pagamento di un cellulare. Da una parte quattro giovani reggiani, tutti da poco maggiorenni. Dall’altra, un minorenne, un magrebino e un reggiano (questi ultimi 25enni).
Inutilmente esagitato (dato che è estraneo alla trattativa «commerciale») il 25enne reggiano alza i toni della lite e tira fuori un coltello, tentando di ferire uno dei 18enni.
Dopo aver schivato il colpo, il giovane — insieme ai tre compagni — inizia a correre verso i parcheggi del Tribunale per mettersi in salvo. Ma la furia dell’uomo non si è placata. In una corsa forsennata, partendo dal Conad, insegue il gruppo di ragazzi e riesce a raggiungerli vicino al cancello del Tribunale.
Lì nasce una nuova colluttazione. I ragazzi cercano di disarmare lo scalmanato. Ma nonostante siano in quattro contro uno, non ce la fanno. Così — dopo aver chiamato la Volante e aver scavalcato il cancello del palazzo di giustizia — chiedono aiuto alla guardia giurata in servizio.
Il vigilante si è già accorto di cosa sta accadendo e riesce a rallentare la corsa del 25enne — chiudendolo tra due cancellate — per permettere così agli agenti di arrivare in tempo.
I poliziotti, giunti sul posto, riescono a bloccare l’uomo e a sequestrargli il coltello a serramanico, lungo 13 centimetri.
Durante la perquisizione gli viene trovato addosso, ben nascosto, anche un cutter.
Il 25enne reggiano, al termine degli accertamenti, è stato denunciato per tentate lesioni e possesso di coltello di genere proibito.
di Benedetta Salsi