Cronaca nera
11 Gennaio 2010
Gli è risultato fatale il sistema “Bio – Digit”
Scoperti gli autori del “colpo” alla banca Popolare
Arrestati a Catania, sono due “pendolari” delle rapine
Territorio Mentre proseguono senza sosta le indagini per la rapina di ieri alla filiale Intesa San Paolo, con due guardie giurate disarmate e private delle pistole, i Carabinieri della Tenenza di Pero ha assestato una prima significativa risposta.
In manette sono infatti finiti gli autori della rapina, consumata alle ore 15.00 dello scorso 3 novembre 2009, in danno della filiale B.P.M. di Pero, situata sulla S.S. del Sempione.
Come noto, due individui travisati con berretto ed occhiali, armati di taglierino, avevano fatto irruzione all’interno della banca e tenendo sotto minaccia dipendenti e clienti si erano impossessati di circa 20.000 Euro, dandosi quindi alla fuga a bordo di una Hiundaj Jet rubata poco prima a San Donato Milanese.
Le indagini sono state condotte dai militari della locale Tenenza, i quali acquisendo le testimonianze e visionando i filmati avevano elaborato un primo identikit degli autori.
Ma la prova decisiva è stata fornita dal sistema c.d. “Bio-Digit”, installato all’ingresso della Banca Popolare di Milano: tutti i clienti, al fine di accedere, devono infatti appoggiare il pollice sul rilevatore dattiloscopico.
E proprio il repertamento dell’impronta ha consentito di identificare uno dei due rapinatori – M.M., 36enne catanese, nullafacente – già pregiudicato e quindi inserito nella Banca Dati delle Forze di Polizia.
L’analisi delle frequentazioni del soggetto e la verifica dei controlli su strada ha permesso quindi di risalire al suo complice abituale – B.R., 24 anni, anche lui catanese, nullafacente e pregiudicato – in compagnia del quale era stato più volte identificato.
Il riconoscimento dei testimoni ha fornito il riscontro finale ed il G.I.P. di Milano ha emesso nei confronti dei due rapinatori un’ordinanza di custodia cautelare in carcere.
I soggetti sono stati arrestati ieri sera nei loro domicili di Catania, dopo ricerche durate un mese e grazie alla collaborazione dei Carabinieri locali.
Si tratta di due “pendolari del crimine”, specialisti nei colpi “in trasferta” e per questo sospettati di numerose rapine consumate negli ultimi mesi nelle Province lombarde.
Le indagini proseguono anche per individuare i “basisti” locali della banda.