Cronaca
13 gennaio 2010 @ 17:12
Canicattì
Ospedale, manca ancora il presidio di Polizia
Scritto da Nino Reginella
Dopo il drammatico suicidio, del 5 dicembre scorso, avvenuto al secondo piano dell’Ospedale San Giovanni di Dio di un soprintendente della Polizia di Stato in servizio al posto di polizia del nosocomio agrigentino il presidio risulta ancora sguarnito. I dipendenti dell’ospedale, in particolare i medici e gli infermieri che svolgono la loro attività all’interno del pronto soccorso si dicono molto preoccupati per il perdurare di questa situazione. Questi lavoratori che operano in prima linea spesso rimangono vittime di gravi episodi di intolleranza, il più delle volte subiscono aggressioni e minacce da parte di degenti e familiari che pretendono di essere visitati prima degli altri nonostante a chiunque si reca al Pronto soccorso venga assegnato un codice che stabilisce un ordine di accesso alla visita medica dato sulla base della gravità dei sintomi accusati dal paziente. Episodi che riguardano risse al pronto soccorso e a volte anche nei reparti accadono molto frequentemente e in mancanza di un drappello di agenti di polizia il personale deve ricorrere all’aiuto di un solo metronotte che staziona all’ingresso il quale non riuscendo a trattenere i più facinorosi è costretto a chiamare una volante che spesso interviene quando l’aggressione è già avvenuta. Non parliamo poi di quando si tratta di pazienti che soffrono di problemi psichiatrici o di dipendenze, la cui soglia di tolleranza è molto bassa: in questi casi gli operatori del pronto soccorso devono essi stessi ricorrere alle cure mediche per episodi di violenza fisica. Pare che i responsabili dell’ospedale abbiano già inoltrato la richiesta alla Questura di fornire del personale di polizia e da parte loro si dicono fiduciosi sul fatto che presto il presidio possa riprendere le sue funzioni per evitare i continui casi di violenza che mettono a repentaglio l’incolumità del personale medico e paramedico.