‘Ndrangheta, la risposta del governo

CRONACA

(07 gennaio 2010)

L’annuncio di Maroni e Alfano: a Reggio Calabria altri 6 magistrati e rinforzi alla polizia
Ad “Annozero” il video del 3 gennaio: uno dei due attentatori ha capelli lunghi e scarpe femminili

‘Ndrangheta, la risposta del governo
Una donna nel commando dell’attentato

Un migliaio di cittadini alla fiaccolata di solidarietà per i magistrati

di GIUSEPPE BALDESSARRO

110813072-528ff49d-02b7-489e-9a9e-7e3a0326f6db.jpgREGGIO CALABRIA – Altri sei magistrati e 121 uomini delle forze dell’ordine a Reggio Calabria, per contrastare la ‘ndrangheta: “Lo Stato non si farà intimidire e la nostra reazione sarà forte”, ha assicurato il ministro della Giustizia, Angelino Alfano, al termine del vertice tenuto nel capoluogo calabrese, in prefettura, dopo l’attentato di domenica scorsa contro la Procura generale di Reggio. All’incontro hanno partecipato i ministri dell’Interno e della Giustizia, Maroni e Alfano. Maroni ha annunciato l’invio a partire da lunedì a Reggio Calabria di 121 uomini della polizia di Stato, dei carabinieri e della guardia di Finanza per “potenziare le strutture investigative” e il contrasto alla criminalità organizzata.

Intanto, in serata, la trasmissione Annozero su RaiDue ha mostrato per la prima volta il video con le immagini dell’attentato dello scorso 3 gennaio al palazzo di giustizia. Nel filmato si vede lo scooter, condotto probabilmente da una donna: la persona alla guida ha infatti i capelli lunghi e un paio di scarpe femminili. Seduto dietro, un uomo che scende e depone l’ordigno.

Quanto al vertice, il ministro Alfano ha detto che presto a Reggio Calabria arriveranno sei magistrati in più per la Procura generale e per la Procura della Repubblica. “Vogliamo garantire al procuratore della Repubblica Pignatone e al procuratore generale Di Landro – ha spiegato Alfano – le forze necessarie per combattere la ‘ndrangheta”.

“Stamattina – ha detto ancora il ministro Alfano – ho firmato il decreto per l’anticipato possesso di un nuovo pm da assegnare alla Procura della Repubblica. Altri tre magistrati saranno assegnati allo stesso ufficio successivamente. Potenzieremo poi la Procura generale con altri due magistrati che affiancheranno il procuratore Salvatore Di Landro nel suo difficile lavoro”.

E intanto stamane a Reggio Calabria, poco prima del vertice in prefettura, è scattato un altro allarme bomba, per via deI ritrovamento di un ordigno esplosivo di tipo rudimentale nell’aula bunker del Tribunale. Tuttavia è stato poi accertato che si trattava di un grande petardo lanciato nella notte di Capodanno. Il dispositivo è stato ritrovato dentro l’ingresso di servizio del palazzo di viale Calabria, dove potrebbe essere stato inserito attraverso le sbarre del cancello. “Era un petardo inesploso, una notizia rassicurante, – ha confermato Maroni – ma che impone di migliorare le misure antintrusione perché non è accettabile che quel petardo sia finito là”.

Il dispositivo – un cilindro avvolto in un nastro adesivo da pacchi – aveva una miccia lunga 16 centimetri, collegata ad una busta di plastica con all’interno della polvere pirica. Gli artificieri hanno acceso la miccia, ma il dispositivo non è esploso. Secondo i carabinieri del Comando provinciale di Reggio, l’oggetto era composto da tre raudi legati insieme a collegati con una miccia. Davanti all’aula bunker sarebbero stati trovati anche alcuni petardi esplosi delle stesse dimensioni di quelli trovati all’interno. Il materiale è ora sotto la custodia dei carabinieri.

A trovare l’ordigno sono state le guardie giurate in servizio. Il dispositivo potrebbe essere stato inserito nell’area di ingresso del Tribunale attraverso le sbarre del cancello, accanto al gabbiotto delle guardie giurate. Solitamente l’ingresso è sorvegliato solo tramite un sistema di videocamere. Gli inquirenti stanno prendendo visione dei filmati girati nei giorni scorsi, per cercare di individuare il momento in cui il dispositivo è penetrato nell’area protetta del palazzo. E’ possibile che l’ordigno si trovasse lì già da alcuni giorni: il Tribunale, infatti, era rimasto chiuso per le festività natalizie dal 23 dicembre.

Come dimostra l’allarme di questa mattina, il clima di tensione a Reggio Calabria resta molto alto. Secondo quanto riporta il sito di informazione locale Newz.it, nella serata di ieri sono state ritrovate alcune bottiglie incendiarie di fronte a due esercizi commerciali, con un probabile collegamento al racket delle estorsioni. Sempre ieri era stata imbrattata con escrementi la targa davanti alla segreteria politica dell’ex pm di Catanzaro, Luigi De Magistris.

Ma è forte anche la solidarietà dei reggini con la magistratura: un migliaio di persone, stasera, hanno partecipato alla fiaccolata silenziosa intorno al vecchio palazzo di giustizia di Reggio Calabria, per testimoniare la solidarietà della città ai magistrati dopo l’esplosione della bomba di domenica scorsa. La manifestazione è stata organizzata da Cgil, Cisl e Uil, con l’adesione dell’Ugl.

Tra i partecipanti numerosi amministratori. “Fa piacere – ha sottolineato il presidente del Consiglio regionale, Giuseppe Bova – vedere che tanta gente ha deciso di partecipare. E’ il segno dell’impegno di una comunità che ripudia la ‘ndrangheta e che reagisce con fermezza ad ogni forma di sopraffazione della malapianta mafiosa, che rappresenta per la nostra società un nemico paragonabile al terrorismo a livello internazionale”.

‘Ndrangheta, la risposta del governoultima modifica: 2010-01-08T11:00:00+01:00da sagittario290