Cronaca
24/01/2010 – Parma
Capolinea al confine romeno per tre dei 5 trattori rubati
Li attendevano al varco. E il varco era uno di quelli della frontiera romena. «Controllate i tir più capienti» questo il messaggio lanciato dalla Squadra mobile di Parma e dalla Compagnia carabinieri di Fidenza, dopo la razzia di trattori messa a segno nella notte tra mercoledì e giovedì alla concessionaria Mazza Nino di strada Mercati a Parma e allo showroom dell’Agco Italia di San Quirico.
Era mezzanotte e mezza di giovedì, quando i malviventi sono entrati in azione. L’orario è quello in cui si è messo a suonare l’antifurto dell’Agco Italia di San Quirico. Devono essere stati i ladri a farlo scattare, perché si pensasse a un falso allarme. E’ intervenuta una guardia giurata che non ha trovato nulla di strano. I razziatori poco dopo hanno iniziato a fare sul serio. Un po’ di fatica l’hanno fatta, in effetti: ognuno dei tre Massey Ferguson aveva una ruota anteriore bloccata da un ostico lucchetto. Inoltre, hanno dovuto spostare un’escavatrice che bloccava la loro via di uscita. Quindi, prima di caricare i trattori sul camion, i malviventi hanno non si sa bene come (per la messa in moto ci vuole la chiave apposta) spostato il mezzo cingolato.
Poi, è toccato a Mazza. Il titolare della ditta di strada dei Mercati quella notte si è addormentato verso le 3, dopo essersi affacciato dalla finestra di fronte alla concessionaria. Non ha notato nulla di strano. Ma i ladri a quell’ora dovevano già essere per strada, diretti ai suoi trattori. Qui per loro il gioco è stato più facile: per mettere in moto i John Deere non ci sono chiavi con codici elettronici.
Non è ben chiaro se i due trattori in questione siano stati caricati con gli altri tre o se siano finiti su un altro camion. Di certo, però, sono stati rubati dalla stessa banda entrata in azione a San Quirico. Il camion bloccato alla frontiera rumena, infatti, aveva a bordo i due John Deere (per i quali, tra l’altro, non c’era copertura assicurativa contro i furti) e uno dei tre veicoli agricoli rubati all’Agco.
Che i trattori avessero preso la strada dell’est è stato chiaro fin da subito. Per questo i carabinieri di Sissa e della Compagnia di Fidenza, insieme con i poliziotti della Sezione furti e rapine della Squadra mobile hanno subito allertato il Centro di coordinamento interforze (raggruppa poliziotti, carabinieri e finannzieri) che si trova tra Friuli e Austria.
Da qui è stato attivato l’ufficiale di collegamento a Bucarest. Grazie a lui, in breve tempo, è stato preparato il «comitato d’accoglienza» per il tir con l’ingombrante bottino. Ora si tratta di scoprire i nomi mancanti della banda di razziatori e dove siano finiti gli ultimi due «pezzi» del puzzle, per un valore di 100 mila euro.