Cronaca
Domenica 24 Gennaio 2010,
Ed: PADOVA
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STUPEFACENTI Andrea Mele, ventenne incensurato, vendeva droga davanti all’asilo di Vigonza
Ex guardia diventa spacciatore
(C.A.) Ex guardia giurata arrestata per detenzione di sostanze stupefacenti a fini di spaccio. E’ finito in manette Andrea Mele, ventenne incensurato, residente a Vigonza in via XX Settembre con la madre. E’ stato fermato in flagranza dai carabinieri della Stazione di Vigonza guidati dal maresciallo Massimo Andreozzi, mentre davanti ad un asilo di Peraga inaugurato dal vescovo pochi giorni fa, vendeva hashish ad un gruppo di ragazzini. Ad un successivo controllo, dalla sua Fiat Marea sono spuntati 70 grammi della medesima sostanza e un bilancino di precisione. I carabinieri di Andreozzi una volta arrestato il “cavallo” della banda, si sono diretti in un appartamento della Stanga in via Francesco Vannozzo 21. Qui alloggiavano tre soggetti: Mohammed Moammady di 22 anni, afgano, il connazionale Sarway Manzoor Hussein di 20 e una ragazza ungherese di 19 anni, Nikolett Nyari. I carabinieri all’interno di due valigie in camera da letto hanno scoperto dieci chili di hashish divisi in panetti da cinquecento grammi. E’ scattato anche per loro l’arresto. In casa c’erano anche dodici telefonini perfettamente attivi che squillavano a ripetizione. Dalle indagini è emerso che, mentre Andrea Mele si occupava dello spaccio nella zona di Vigonza, i tre stranieri smistavano la sostanza nella piazza padovana. Sia al dettaglio nelle piazze del Centro, sia rifornendo i pusher marocchini e tunisini. L’indagine dei carabinieri di Vigonza è durata tre mesi. Novanta giorni nei quali non hanno mai perso di vista il Mele. L’hanno seguito nei suoi spostamenti e hanno potuto notare che andava a rifornirsi proprio alla Stanga in via Vannozzo 21. I quattro arrestati erano tutti “puliti”, sconosciuti alle forze dell’ordine. Tutti provvisti di documenti per soggiornare in Italia, il Mohammed Moammady era arrivato in Italia per scopi umanitari. Un fatto nuovo per i carabinieri della Compagnia di Padova, che adesso stanno indagando per verificare quanti altri suoi connazionali possano utilizzare questo stratagemma per passare inosservati.