Marinò: l’affermazione, secondo la quale…

Economia

Brindisi, 21 dicembre 2009 16.13.00

Marinò: l’affermazione, secondo la quale “lo sviluppo di un territorio sta alle Autorità locali e a nessun altro” appare contraria ad ogni logica

img_archivio1622008101213.jpgLe riproposte affermazioni di importanti rappresentanti istituzionali, riportate sulla stampa locale, sul ruolo inconsistente delle imprese esterne al territorio non hanno alcun fondamento e ci inducono a fare alcune opportune puntualizzazioni.

E’ appena il caso di ricordare – ancora una volta – che gli stabilimenti trainanti della zona industriale del capoluogo appartengono a big player che con essi competono a livello internazionale. Polimeri Europa, LyondellBasell, ExxonMobil, Sanofi-Aventis, Avio, Agusta-Westland, Alenia-Aeronavali, Enel, Edipower, Enipower sono i grandi competitor, cui si affiancano tutte le piccole e medie imprese operanti come loro subfornitrici, e numerose altre aziende, che arricchiscono il panorama industriale locale.

La positiva incidenza sul tessuto economico locale dell’attività produttiva delle grandi imprese è costituita da anni – ma qualcuno sembra dimenticarlo – in primo luogo dalla rilevante massa di stipendi e salari direttamente corrisposti a maestranze, tecnici e  dirigenti che lavorano in quelle industrie, il cui effetto moltiplicativo in termini di acquisti e consumi di beni e servizi è chiaramente percepibile nella rete distributiva del capoluogo. Non a caso le recenti classifiche pubblicate dal più autorevole quotidiano economico nazionale (Il Sole 24 Ore) vedono Brindisi – nonostante la perdurante crisi economica – al primo posto tra i capoluoghi pugliesi quanto a tenore di vita e prodotto interno lordo.  

Ma a questa prima ricaduta economica se ne aggiungono altre non meno importanti, la prima delle quali riferita a tutti i canoni, diritti e pagamenti diversi corrisposti a Istituzioni a vario titolo presenti sul territorio – dal Comune, all’Autorità portuale ed alla Camera di Commercio – per quanto di loro rispettiva competenza. Una seconda rilevante ricaduta è quella riguardante gli effetti positivi che le industrie prima richiamate generano su società di manutenzione e di impiantistica, di trasporto, di gestione di mense aziendali e pulizie industriali, istituti di credito, studi di commercialisti, avvocati e notai, società di vigilanza privata, ecc..

Significativa è anche la ricaduta riguardante il gettito che le Aziende assicurano all’INPS per i relativi contributi versati,  alla Regione per l’Irap e al Comune per l’Ici e la Tarsu. A quanto ammonta, ad esempio, il gettito complessivo per queste ultime  due voci, e in che misura contribuiscono alle entrate del bilancio municipale?

Inoltre, non bisogna dimenticare il ruolo positivo che l’industria, e le grandi imprese in particolare, assolvono nei confronti della ricerca di base ed applicata e degli istituti scolastici industriali e tecnico-professionali, i cui diplomati sono stati assunti nelle fabbriche locali. Per quel che concerne in particolare la ricerca, è appena il caso di ricordare, fra l’altro, le consolidate collaborazioni fra le principali aziende aeronautiche e l’Università del Salento, la funzione del locale Centro ricerche dell’Enel e i collegamenti esistenti fra la Sanofi-Aventis e gli Istituti dei Dipartimenti di biologia dell’Università di Lecce e di Bari.

Insomma, a chi dichiara – con una certa ricorrente monotonia – che “queste aziende che sono arrivate da lontano prendendoci per la pancia, promettendoci lavoro e sviluppo, hanno mangiato il territorio lasciandoci in cambio nulla”, i fatti quotidiani, i dati statistici e soprattutto la prevalente opinione pubblica della città danno una smentita tanto clamorosa quanto rigorosamente documentabile.

Anche l’affermazione, secondo la quale “lo sviluppo di un territorio sta alle Autorità locali e a nessun altro” appare contraria ad ogni logica di programmazione economica partecipata.

Giuseppe Marinò

Marinò: l’affermazione, secondo la quale…ultima modifica: 2009-12-22T11:15:00+01:00da sagittario290