Le indagini e la pista dei Cava

Cronaca

11/12/2009

Le indagini e la pista dei Cava

di redazione

8306_cc_nola_targa_p.jpgNOLA – Prima di arrivare a scoprire chi avesse ucciso il povero Pasquale Torino, le indagini seguirono il filone “camorrista”. Tutto partì dalle dichiarazioni di un collaboratore di giustizia, che raccontò agli investigatori della Direzione distrettuale antimafia notizie apprese” in ambito familiare”. Il pentito affermò che il giovane, che lavorava come metronotte, era stato ucciso perché aveva truffato alcune persone. E che l’omicidio era stato eseguito dal clan Cava, operante nel Vallo di Lauro. Una tesi rivelatasi del tutto falsa, come poi confermarono i testimoni ascoltati dalla Dda. Quella pista era un buco nell’acqua.

Pasquale Torino invece era stato ucciso per un movente inimmaginabile, “l’astio e la gelosia” nei suoi confronti. Fu trovato nella cava di Sarno il 25 agosto 2005, dopo che la sua scomparsa era stata denunciata dal padre 7 giorni prima, il 21 agosto. La salma fu ritrovata in avanzato stato di decomposizione, tanto che in un primo momento, si pensò trattarsi di una persona di colore. Oltre alla evidente ferita al cuore, Torino aveva un braccio mozzato ed il volto completamente sfigurato. Solo il 28 agosto, i familiari riconobbero il corpo del congiunto.

Le indagini e la pista dei Cavaultima modifica: 2009-12-12T11:00:00+01:00da sagittario290