INTERMANAGER VUOLE I VIGILANTES A BORDO

PIRATERIA

12 dicembre 2009

INTERMANAGER VUOLE I VIGILANTES A BORDO

AFR55_SOMALIA-PIRACY-_0421_1A--U1202243264022y8-102x153--220x286.jpgDopo l’ennesimo episodio di pirateria che a fine novembre è costato la vita a un ufficiale di macchine ucraino a bordo della petroliera “Cancale Star”, attaccata al largo delle coste del Benin, Intermanager, l’associazione cui fanno capo le maggiori società di managment dello shipping, reagisce appoggiando una richiesta di uno dei suoi membri, la Tsakos Shipping and Trading, per lo spiegamento di forze navali dell’Onu e l’introduzione di corridoi sicuri di transito in acque nigeriane per prevenire ulteriori perdite umane.

Ma di fronte all’aggravarsi della piaga della pirateria, il presidente di Intermanager, Roberto Giorgi, si è anche detto favorevole alla possibilità che, a bordo delle navi che transitano nelle zone a rischio, ci sia del personale armato: «Armatori e operatori – ha dichiarato Giorgi – dovrebbero avere la libertà di mettere guardie armate a bordo delle loro navi se lo vogliono. Se le autorità non possono fare molto di più per proteggere l’equipaggio, almeno dovrebbero dare all’armatore la libertà di decidere le azioni da intraprendere. Società come Messina, che gestisce servizi regolari attraverso l’area a rischio – ha aggiunto Giorgi – dovrebbero poter mettere a bordo personale specializzato armato o commandos per proteggere l’equipaggio, naturalmente attenendosi a precise regole di comportamento».

Il tragico episodio della “Cancale Star” è l’ultimo di una serie avvenuta al largo delle coste a ovest dell’Africa e anche la società di cui Giorgi è presidente, la V.Ships, per la prima volta ha sperimentato in prima persona, un mese e mezzo fa, la pirateria nigeriana, quando un equipaggio di una nave da carico gestita dalla compagnia fu attaccato da pirati con armi semi-automatiche e alcuni membri dell’equipaggio furono feriti. A questo proposito Giorgi ha aggiunto che «il problema della pirateria non solo è riferito alla Somalia e al Golfo di Aden ma colpisce molte aree in tutto il mondo e lo sta facendo da vari anni. Gli attacchi nell’Africa occidentale sono piuttosto comuni e sono spesso molto più brutali che in Somalia. Io non credo – ha detto ancora Giorgi- che portare guardie armate a bordo condurrà ad un’intensificazione della violenza. Attualmente, i pirati possono agire praticamente senza rischio e restare impuniti. È una pacchia per loro».

L’emergenza della pirateria, comunque, va affrontata in modo globale e per difendersi da questa piaga – conclude Giorgi- occorrono regole internazionali più severe che vengano adottate da tutti e applicate con efficacia ovunque nel mondo, facendo appello a tutte le autorità nazionali ad essere più aggressive nel prevenire la pirateria lungo le loro coste».

INTERMANAGER VUOLE I VIGILANTES A BORDOultima modifica: 2009-12-13T11:00:00+01:00da sagittario290