Cronaca
L’aggressione è avvenuto di fronte al bingo, nei guai un sorvegliante
Gli rompe la testa a bastonate dopo la lite per il parcheggio
MONCALIERI 27/11/2009 – Discute banalmente con un sorvegliante del Bingo e quando si appresta a ritornare in sala viene colpito alle spalle, probabilmente con un manganello. Enrico (nome di fantasia), 49 anni, autotrasportatore di Moncalieri, per qualche minuto non ha capito che cosa stesse succedendo e poi si è ritrovato su un’ambulanza con la testa fracassata e la camicia zuppa di sangue. Alla fine se l’è cavata con 19 punti di sutura appena sopra la fronte, contusioni al capo e alla schiena e una prognosi di 30 giorni che sicuramente si allungherà ancora. Il presunto aggressore, un 28enne dipendente di una di ditta di vigilanza esterna, è stato sospeso dal servizio e, in attesa che i carabinieri completino gli accertamenti, rischia una denuncia pesantissima. E tutto per colpa di una macchina che, forse, non era stata parcheggiata in modo corretto. «Ma la mia auto non dava fastidio a nessuno – precisa Enrico – Ho guardato la partita della Juventus e poi, visto che mia moglie si trova all’estero per lavoro, ho raggiunto i miei genitori al Millionaire di strada Carignano. Stavo facendo una partita quando ho sentito dall’altoparlante che la mia vettura doveva essere spostata. Dopo qualche minuto sono uscito, ho constatato che non ostruiva il passaggio e ho chiesto spiegazioni a un addetto alla sorveglianza. Questa persona si è subito dimostrata scontrosa, ma non l’avevo mai visto prima». Fra i due è iniziata una breve discussione al termine della quale l’autotrasportatore ha deciso di rientrare all’interno senza muovere la macchina. Mentre si stava togliendo il giaccone il moncalierese ha sentito un colpo tremendo al capo e un altro all’altezza dell’anca. Ha cercato di voltarsi, ma ha fatto appena in tempo a intravedere una sbarra metallica che si abbatteva ancora sulla testa: «Ricordo le urla, il sangue che mi colava dappertutto e qualcuno che cercava di tamponarlo con un rotolo di carta assorbente conclude Enrico – Per fortuna i miei genitori non si sono accorti di nulla, hanno pensato che fossi tornato a casa». Per il momento Enrico ha sporto querela contro ignoti presso la caserma di corso Savona, ma i carabinieri avrebbero già identificato e interrogato il presunto responsabile che non ha però fornito una spiegazione convincente per il suo gesto. L’oggetto contundente utilizzato per l’aggressione non è stato recuperato, ma i filmati della videosorveglianza dovrebbero chiarire ogni ulteriore dubbio.
Massimo Massenzio