
Edizione CASERTA
La vertenza
24/11/2009
Catene ai cancelli, Selfin chiusa ai lavoratori
La sorpresa alla riapertura dell’azienda in liquidazione, poi il corteo e l’incontro in prefettura
Andrea Ferraro Catene ai cancelli. La vicenda Selfin, l’azienda dei servizi informatici con sede a Caserta appena messa in liquidazione dal gruppo torinese Comdata, si arricchisce di un nuovo capitolo, subito denunciato dalle rsa. La sorpresa ieri mattina alla riapertura dell’azienda, dove attualmente i centoventisei dipendenti, tra ingegneri, periti e informatici (in totale comprese le sedi di Cagliari, Palermo e Roma si arriva a 170), sono in sciopero dopo l’annuncio (anche questo di lunedì e a sorpresa) del via alla procedura di liquidazione e della nomina del commissario. Comprensibile lo sconcerto e la rabbia, che presto si tramuta in protesta. Le rsa parlano subito di «nuova provocazione da parte della società». «Ai cancelli – dice Mauro Iodice, della rsa – abbiamo trovato catene e catenacci. I VIGILANTES ci hanno detto che chi voleva entrare, cosa possibile solo nella giornata di domani (oggi, ndr), avrebbe dovuto lasciare le proprie generalità». Viene subito informato Benedetto Arricale, il segretario provinciale della Filcams Cgil, il sindacato che nel sito casertano fa il pieno di consensi. Allertato anche il segretario provinciale della Cgil, Michele Colamonici. «Questa è una serrata, attiveremo gli uffici legali e allargheremo il fronte giudiziario su altre vicende. Vogliamo anche sapere che fine ha fatto il contratto di fornitura con la Ibm», dice Arricale. Il corteo La decisione di raggiungere a piedi la prefettura è immediata. Si parte dalla sede di via Ponteselice e dopo circa un’ora si arriva a destinazione dopo aver manifestato, con una breve sosta, anche in via Roma e aver richiamato l’attenzione di pedoni, commercianti e residenti con fischietti e striscioni. A scortare il corteo, pacifico e composto, due volanti della polizia. All’arrivo in piazza della prefettura i dipendenti della Selfin, all’oscuro delle altre due manifestazioni in atto, vengono accolti dagli applausi delle delegazioni dei lavoratori della ex Ixfin di Marcianise e dell’Igica, che effettua il servizio di raccolta dei rifiuti a Orta di Atella. Un delegato sale in prefettura per chiedere di essere accolto da un funzionario per spiegare quanto accaduto in mattinata e per chiedere un nuovo tavolo di confronto, da convocare a breve, al ministero dello Sviluppo Economico alla presenza del gruppo Comdata, assente in quello convocato la scorsa settimana. Ad accogliere la delegazione è il capo di gabinetto Iorio. C’è un contatto, come riferiscono le rsa, con Generoso Galluccio, il professionista milanese esperto in materia di liquidazioni, il quale si dice pronto a incontrare i dipendenti. Ma le rsa, nel frattempo informate della rimozione delle catene (nel pomeriggio rientrano in sede), non ci stanno. Il confronto lo vogliono con Comdata. L’incontro con Bersani In mattinata, intanto, a Roma è in programma l’incontro con il leader del Pd, Pierluigi Bersani, ministro dell’Industria (con Prodi premier) quando Comdata ha rilevato la Selfin. Una delegazione di lavoratori illustrerà l’attuale situazione, compreso il nodo del contratto di fornitura con l’Ibm e la comunicazione dell’annuncio del ricorso alla cassa integrazione straordinaria. «Non vogliamo spezzatini ma solo un acquirente del comparto», sarà il concetto ribadito a Roma. Ma nella Capitale è previsto un incontro anche all’ufficio legale della Cgil. L’appello Il leader della Filcams Arricale ha lanciato un appello ai sindacati confederali: «Alla luce delle numerose emergenze lavorative in provincia dovremo organizzare una giornata di sciopero generale».