Sparò alle spalle a rapinatore, sospesa

05 ottobre 2009

I FATTI A FINE AGOSTO AL «PENNY MARKET» DI PERO. L’UOMO RIMASE GRAVEMENTE FERITO

Sparò alle spalle a rapinatore, sospesa
guardia giurata: «Nessuna formazione»

La donna, ex operaia, non aveva preparazione né tecnica né giuridica. Il giudice: «Azione inconsulta»

acerra-guardie-giurate-vs-inceneritore.jpgMILANO – Sarà sospesa per due mesi dal suo lavoro e da qualsiasi incarico di pubblico servizio la guardia giurata donna che lo scorso 24 agosto ha sparato alle spalle a un rapinatore che stava fuggendo dopo un colpo da 140 euro in un supermercato, ferendolo gravemente. La donna, secondo il giudice, non aveva ricevuto nessuna «specifica preparazione né di tipo operativo e comportamentale, né di tipo culturale e legislativo» da parte dell’istituto di vigilanza per cui lavorava. Il gip di Milano Guido Salvini ha firmato l’ordinanza che decreta la sospensione.

«AZIONE INCONSULTA» – La donna, M. C., 32 anni, è indagata per lesioni volontarie aggravate per aver sparato al rapinatore colpendolo all’arteria femorale al «Penny Market» di Pero. In quel momento non era in servizio, stava semplicemente facendo la spesa. Il giudice parla di «azione inconsulta», che «poteva avere inoltre conseguenze più gravi». E anche «nei confronti di altre persone, in quanto gli effetti di uno sparo in luogo chiuso, in caso di rimbalzo del proiettile, sono spesso imprevedibili». La sua attività, spiega il giudice, «doveva portarla a saper affrontare situazioni di pericolo e a conoscere i limiti entro i quali può essere interrotta un’azione criminosa», stante «un assoluto divieto di fare del tiro al bersaglio».

FACEVA L’OPERAIA – La donna, sentita dagli inquirenti, ha raccontato che prima di diventare guardia giurata faceva l’operaia. «L’indagata – scrive il gip – non è stata sottoposta, né le è stato chiesto di frequentare alcun corso di formazione e per la firma del contratto (sempre secondo la versione della donna) sarebbe stato sufficiente il fatto che ella avesse in passato frequentato un poligono di tiro». La donna, dunque, che ha lavorato anche davanti a banche e obiettivi sensibili, «è del tutto all’oscuro delle norme che regolano il pubblico servizio». La sua condotta, inoltre, a parere del giudice impone una sanzione cautelare «tale da avere un’efficacia preventiva», in modo che non si possano ritenere «tollerabili condotte simili in situazioni analoghe e non infrequenti».

DE CORATO: CHI DIFENDE I CITTADINI? – Sulla vicenda prende posizione il vicesindaco e assessore alla Sicurezza Riccardo De Corato. «Nessuno mette in dubbio la correttezza del provvedimento di sospensione ordinato dal gip Salvini, visto che l’attuale indagata non aveva alcuni necessari requisiti professionali. Ed è giusto dire che è vietato fare del tiro al bersaglio. Ma chi difende i cittadini dall’essere loro tiro al bersaglio di rapinatori e criminali?», chiede De Corato. «Purtroppo la certezza della pena in Italia – sottolinea De Corato – è solo sulla carta. Come dimostra il fatto che chi si macchia di episodi criminali, incluso il rapinatore in questione, sono sempre recidivi e pregiudicati. E sono spesso liberi perché hanno beneficiato di sconti di pena o sistemi alternativi alla detenzione concessi sempre da giudici».

Sparò alle spalle a rapinatore, sospesaultima modifica: 2009-10-06T11:30:00+02:00da sagittario290