Preso in ostaggio cadde sotto il fuoco

IL PROCESSO

Martedì 13 Ottobre 2009,

Ed: UDINE
Pagina: 6

Preso in ostaggio cadde sotto il fuoco

id-3085_x-250_y-250_ld-dy.jpgSono passati esattamente 22 anni. Era l’epoca dei tragici assalti ai furgoni blindati, che trasportavano oro e miliardi di lire. Domattina davanti ai giudici della Corte d’assise si apre il processo per l’uccisione del giovane friulano. Gianni Nardini aveva ventisei anni. Viveva a Pocenia e faceva il camionista. La notte del 21 ottobre 1987 il giovane autotrasportatore era stato preso in ostaggio da un commando di malviventi. Volevano usare il suo camion per bloccare un furgone blindato portavalori della North East Service, carico d’oro, destinato ai laboratori orafi vicentini. L’agguato era scattato alle quattro e mezza del mattino, sull’autostrada A13, all’altezza di Boara. Il blindato si era trovato intrappolato tra il camion e un’auto. I vigilantes avevano dato l’allarme via radio e gli agenti erano intervenuti subito. I banditi non avevano esitato a usare Gianni Nardini come scudo. Avevano costretto i poliziotti a posare le armi. Poi avevano aperto il fuoco. Il giovane camionista era riuscito a fuggire ma era stato falciato dal fuoco incrociato ed era stramazzato sull’asfalto. Le indagini non avevano portato a nulla. Inchiesta archiviata. A riesumarla è stato il pm Cescon, sulla base della confessione di Stefano Galletto. E sotto accusa per concorso in omicidio sono finiti due pezzi da novanta della mala del Piovese, Ercole Salvan e Andrea Batacchi. Il primo si porta a spasso un proiettile conficcato nel gluteo. Secondo il pm è la prova che partecipò al sanguinoso assalto. Domattina Salvan e Batacchi compariranno davanti alla Corte.

Preso in ostaggio cadde sotto il fuocoultima modifica: 2009-10-14T11:00:00+02:00da sagittario290