Paura e sangue all’Eurospin: rapina con martelli, 3 in fuga

Cronache

(Pubblicato il 08/10/2009)

Paura e sangue all’Eurospin: rapina con martelli, 3 in fuga

Tre banditi a volto coperto immobilizzano i dipendenti e si portano via 18mila euro dopo aver colpito alla testa il giovane magazziniere con martelli e calci. “E’ stato un incubo” racconta la responsabile vendite “Sono entrati da dietro, ci hanno strattonato, minacciato e chiuso nel bagno”. Poi la fuga con l’auto della dipendente. “Mi hanno preso le chiavi e se ne sono andati. Avevano un accento pugliese”.

5745.jpgCampomarino. L’altro giorno ci avevano provato e gli era andata male. Ieri sera invece – mercoledì 7 ottobre – la rapina è stata messa a segno. Con una dinamica raccapricciante: minacce, dipendenti chiusi nel bagno, un ferito grave, sangue e violenza prima della fuga a bordo dell’auto di una dipendente. Teatro dell’episodio l’Eurospin sulla Statale 16 a

Campomarino lido. Il discount dove già due giorni fa i banditi avevano tentato un colpo notturno, fallito per l’intervento dei vigilanti.

Ieri invece sono arrivati all’ora di chiusura. Intorno alle 20 e 30, quando la porta dell’attività commerciale era già stata chiusa al pubblico.

E’ Nicolina Ciaccia, giovane responsabile vendite, a raccontare, ancora con la voce rotta, l’inferno di quel quarto d’ora.

«Io avevo terminato l’ultimo versamento e mi trovavo in ufficio, mentre la cassiera stava rimettendo a posto. Ho sentito, dal magazzino sul retro, la voce agitata del magazziniere che ci avvertiva di chiamare i carabinieri. Ho preso il telefonino e stavo per comporre il numero del 112 quando sono entrati, in tre».

Volto coperto, abiti blu scuro, una sacca con martelli, piede di porco e attrezzi da scasso e una ricetrasmittente attaccata alla cintura. «Uno di loro è piombato nell’ufficio, si è avvicinato e mi ha afferrato per il braccio. Mi ha trascinato vicino alla cassaforte intimandomi: “Apri subito questa cazzo di cassaforte”. Sono stati attimi tremendi, shock e terrore».

Mentre i complici tenevano sotto scacco la cassiera e il magazziniere, la giovane donna ha aperto la cassaforte. Ma i banditi cercavano di più, non intendevano accontentarsi dell’incasso della giornata. All’interno della cassaforte conservata in ufficio, ce n’era un’altra, più piccola, con il denaro da consegnare ai vigilantes per il trasferimento nella sede centrale Eurospin. «Io non possiedo le chiavi di quel forziere – prosegue la signora Ciacca – e a quel punto, vedendo che noi non potevamo aprirlo, i tre hanno cominciato a rompere tutto, distruggendo la cassaforte a colpi di martello, dopo averci rinchiusi tutti e tre in bagno».

Il peggio è arrivato di lì a pochissimo, quando uno dei malviventi ha preteso il telefonino che il magazziniere aveva in mano. Il giovane si è rifiutato di consegnarlo: si è alzato in piedi e ha urtato il bandito, tentando di opporre resistenza. Un moto di ribellione che gli è costato caro. «E’ stato picchiato con violenza: uno dei tre lo ha colpito alla testa con alcune martellate mentre l’altro lo prendeva a calci furioso. C’era sangue dappertutto, il sangue sgorgava e noi non potevamo fare nulla. Eravamo immobili, sotto la minaccia di una piccola pistola che a un certo punto è anche scivolata sul pavimento. Ci siamo accorti che era un giocattolo, ma la paura era ugualmente insopportabile».

Una scena terribile, che nessuno dei tre lavoratori dell’Eurospin potrà dimenticare. Stesi sul pavimento del bagno, mentre il sangue fuoriusciva dalla testa del magazziniere, che solo per una specie di miracolo non ha perso i sensi, hanno atteso che i rumori cessassero. «Ma siamo rimasti chiusi per circa mezz’ora: era troppo grande lo spavento, e non potevamo correre il rischio di uscire e trovarceli ancora lì. Io e la cassiera abbiamo cercato di lavare la testa del ragazzo, ma il sangue non smetteva di sgorgare. Terribile».

Le brutte sorprese non erano finite, evidentemente. Quando i tre sono usciti dal bagno, sotto shock, per dare l’allarme, hanno visto nel caos generale che i fili del telefono erano stati staccati. «Non tagliati, tuttavia – precisa ancora Nicolina Ciacca – e quindi sono riuscita a mettermi in contatto con la Polizia e a chiamare i soccorsi sanitari». La sua borsa – si è accorta subito – era stata svuotata e usata per infilarci le banconote. Mentre sia il telefonino che le chiavi dell’auto erano spariti. «Sono fuggiti con la mia autovettura».

Sottratti dalla cassaforte circa 18mila euro, anche se la somma esatta non si conosce ancora con esattezza. I carabinieri della stazione di Campomarino con i colleghi di Termoli stanno facendo le indagini nel tentativo di risalire all’identità dei banditi. Il sospetto, avvalorato dal racconto dei dipendenti, è che si tratti di pugliesi. «Avevano un accento di Bari o di Lecce». Si sta anche cercando di capire come il trio sia arrivato davanti alla porta secondaria del negozio senza essere visto da nessuno. Lì dietro c’è campagna, e alcune strade secondarie che collegano zone rurali alla Statale 16.

Sono stati istituiti posti di blocco e diramati avvisi ai comandi di polizia delle regioni limitrofe. E’ stata una rapina terribile, che poteva finire in modo ancora più drammatico. Poteva scapparci il morto, come il giorno dopo si mormora a mezza bocca. Il magazziniere è stato medicato all’ospedale di Termoli e ricoverato, in condizioni gravi, con 19 punti di sutura sulla fronte, un trauma cranico e diverse escoriazioni.

Paura e sangue all’Eurospin: rapina con martelli, 3 in fugaultima modifica: 2009-10-09T11:00:00+02:00da sagittario290