Ora i vigilantes arrivano in corsia

IMPERIA

02 ottobre 2009

Ora i vigilantes arrivano in corsia

Paolo Isaia

ospedale%20vigilanza%20la%20vedetta--158x237.jpgStop a ladri e senzatetto che si aggirano nei reparti, in piena notte, per rubare o cercare un rifugio, o negli spogliatoi e in altri locali dove, in caso volessero aggredire qualcuno, avrebbero campo libero. Tanto che alcuni luoghi sono sempre stati evitati dal personale proprio per evitare rischi di questo genere, come il tunnel interno che dal Borea porta al padiglione Nuovo Castillo, all’ospedale di Sanremo.

Dalla scorsa notte, l’Asl 1 Imperiese ha risposto alla mancanza di sicurezza notturna delle due strutture ospedaliere della città dei fiori e di Imperia, denunciata da anni da medici, infermieri e relative organizzazioni sindacali, nonché da alcuni partiti, istituendo un servizio di vigilanza privata; a Bordighera , dove è già attivo da alcuni mesi, è stato invece potenziato.

L’Asl si è affidata a tre diversi istituti di vigilanza, stanziando per l’operazione 40 mila euro annui in più rispetto alla somma già utilizzata per garantire il servizio al Saint Charles. Dove, con questo nuovo appalto, sono appunto aumentate le ore di sorveglianza. A Bordighera il compito di vigilare sul sonno dei pazienti e sul lavoro di medici e infermieri spetta alla “Securitas Vigilanza”, a Sanremo alla “Vedetta”, a Imperia alla “Vigile”.

Il nuovo servizio prevede che le guardie giurate, in uniforme e armate, alternino al presidio fisso delle strutture il pattugliamento dei reparti. «Gli operatori – dicono dall’Asl – hanno l’incarico di effettuare ispezioni perlustrative interne, della durata di circa 20 minuti ciascuna. Un servizio così strutturato ha la finalità di garantire condizioni di maggiore sicurezza sia per gli operatori, che possono svolgere il proprio lavoro con maggiore serenità, sia per i pazienti, che in questo modo vengono ospitati in un contesto di massima tutela».

Purtroppo le emergenze nei reparti, nel corso degli anni, sono state diverse. Si va come detto dai “semplici” furti di portafogli e oggetti di proprietà di personale e pazienti a quello di attrezzature sanitarie e medicinali. A Sanremo, ad esempio, erano stati rubati anche dei computer. Il rischio maggiore, però, era quello di incontri “sgradevoli”, se non pericolosi. Diverse le segnalazioni di infermiere che si sono imbattute, nel corso del turno di notte (dalle 22 alle 7) in clochard, o extracomunitari, che si aggiravano tranquillamente nei reparti. Emblematico è il caso del tunnel sotterraneo che collega il padiglione Nuovo Castillo e il Borea, alcune centinaia di metri che, di notte, sono una vera e propria “terra di nessuno”. Percorrerlo, soprattutto per le infermiere, è sempre stato un incubo, anche perché la ricezione dei cellulari non è perfetta, e in caso di emergenza non è sempre possibile chiedere aiuto. Discorso a parte per i reparti di pronto soccorso, dove medici e infermieri sono in balia di chiunque, come dimostrano le numerose aggressioni da parte di ubriachi, tossicodipendenti o pazienti psichiatrici registrate sia a Sanremo che Imperia.

«Per anni – spiega Attilio Pasquale, ex coordinatore provinciale della Cisl-Sanità ed ex presidente della Rsu, ora responsabile della Sanità per l’Udc – ci siamo battuti perché nei presidi ospedalieri della nostra provincia, alla notte, con il posto di polizia chiuso, venissero garantite le condizioni di sicurezza per personale e pazienti». La questione era stata anche al centro di due interpellanze in Consiglio provinciale, presentare rispettivamente da Sergio Scibilia (Pd) e Alessandro Sindoni (Udc). «Abbiamo sempre ritenuto giusto che durante la notte ci fosse una persona in divisa, ringraziamo il direttore generale dell’Asl, Antonio Rossi, per la sua sensibilità».

Ora i vigilantes arrivano in corsiaultima modifica: 2009-10-03T11:45:00+02:00da sagittario290