Nessun processo al “cecchino folle”

Cronaca

AREA METROPOLITANA
NORD EST – Pag. 37

Sabato 10 Ottobre 2009

L’ex ufficiale Spagnoli uccise due persone sparando sui passanti. A gennaio la decisione sulla madre e la sorella

Nessun processo al “cecchino folle”

Guidonia, per la seconda perizia è incapace anche di partecipare a un giudizio

di ELENA CERAVOLO

1909.jpgEra incapace di intendere e di volere il “cecchino di Guidonia” la sera del 3 novembre 2007 quando dalla sua casa-fornino di via Gualandi sparò sui passanti, che si erano fermati solo per segnalargli un incendio sulla terrazza, uccidendone due e ferendone altre sette. Incapace pure di partecipare coscientemente a un processo e, sotto il profilo sociale, “altamente pericoloso”. Sono gli esiti della seconda perizia psichiatrica chiesta dalle parti civili e concessa dal gup del tribunale di Tivoli su Angelo Spagnoli, l’ex ufficiale dell’Esercito, oggi cinquantaquattrenne, accusato di strage. Nuova perizia, depositata giovedì, che fa intravedere con chiarezza la conclusione della vicenda giudiziale: non ci sarà nessun processo, che formalmente sarà sospeso fino a nuova visita utile in teoria a verificare se sussistano o meno le stesse condizioni. Intanto Spagnoli, vista l’alta pericolosità sociale, rimarrà nell’ospedale psichiatrico giudiziario di Barcellona Pozzo di Gotto. Dove – come emergerebbe dalla consulenza tecnica – rifiuta anche le terapie perché convinto di stare bene.

La seconda perizia, quindi, affidata ai criminologi Francesco Bruno e Fabrizio Iecher, aggiunge una sola novità rispetto alla prima: l’ex ufficiale dell’Esercito accusato di strage non è nemmeno in condizioni di affrontare coscientemente il giudizio. Tutto è chiarito in una quarantina di pagine che dall’altro ieri sono a disposizione delle parti offese pronte ad analizzarle una per una per proporre tutte le richieste di delucidazioni del caso.

«Si parla – spiega l’avvocato Pietro Nicotera, uno dei legali delle vittime – di una paranoia e di una schizofrenia di cui sarebbe affetto da una ventina d’anni, esplosa proprio in quel momento. Esamineremo la perizia in ogni dettaglio ma già posso dire che insisterò sul famoso certificato medico che nel 2006 gli consentì di ottenere la licenza di caccia e quindi di acquisire nuove armi. Nella perizia se ne fa breve cenno sostenendo che non conoscendo la persona un medico avrebbe potuto non rendersi conto della sua condizione mentale. Riteniamo, come già sottolineato durante le prime udienze, che questo aspetto vada approfondito con cura. Come il fatto che in questa grave vicenda sarà fatta giustizia solo quando ci sarà chiarezza su tutte le responsabilità ad ogni livello».
Sono pronti a dare ancora battaglia insomma gli avvocati delle vittime che l’affidamento della seconda perizia l’avevano letto come «uno spiraglio per una conclusione della vicenda più realistica e quindi più giusta».

Nella prossima udienza, fissata per gennaio, probabilmente il gup si pronuncerà anche sulla richiesta di rinvio a giudizio per omicidio colposo a carico della mamma e della sorella di Spagnoli, le due donne che vivevano con l’uomo e che – secondo il pm – segnalando il comportamento in casa dell’ex ufficiale avrebbero potuto impedire il tragico epilogo.

Sono in tutto 23 le persone che si sono costituite parte civile. Oltre ai familiari delle vittime (Pino Di Gianfelice, 46 anni, titolare di un negozio di tatuaggi a Guidonia, e la guardia giurata Luigi Zippo) anche numerosi feriti.

Nessun processo al “cecchino folle”ultima modifica: 2009-10-11T11:15:00+02:00da sagittario290