L’incidente alla guardia giurata in un cantiere non autorizzato

Edizione CIRC_NORD

15/10/2009

l’indagine

L’incidente alla guardia giurata in un cantiere non autorizzato

Denunciate tre persone per interventi che il vigilante eseguiva da imbianchino

HE10_2689.jpgMONICA D’AMBROSIO Qualiano. «Lavorava con noi da almeno trent’anni. Sempre disponibile, instancabile e disposto a ogni turno. Francesco era un esempio di diligenza». Così qualche collega impiegato presso l’istituto di vigilanza «La Sicurezza» con sede a Melito, ricorda Francesco Pennacchio, 53 anni, tragicamente scomparso due sere fa, dopo una settimana di ricovero presso l’ospedale Santa Maria delle Grazie di Pozzuoli. «Una persona riservata – prosegue un collega della centrale operativa – si vedeva poco in giro». Una vita dedita al lavoro e alla famiglia. La moglie Maria e i figli Franco e Raffaele, hanno voluto funerali riservati ai solo parenti e amici più intimi, pochi manifesti, nessun fiore. Anche al civico 6 di via Diocleziano, dove Pennacchio abitava da anni, c’è silenzio. Nessuno dei vicini di casa ha voluto commentare l’accaduto. Mentre hanno ammesso le proprie responsabilità le tre persone che il giorno dell’incidente avevano accompagnato la vittima in ospedale, raccontando di averla investita. Si tratta di Francesco e Gianfranco Natale, 65 e 31 anni, padre e figlio, entrambi di Napoli. Con loro è stato denunciato anche Crescenzo Pennacchio, commerciante di via Circumvallazione, che ai carabinieri confermò la versione fornita da Francesco Natale. La mattina del 6 ottobre, Pennacchio, che per arrotondare lo stipendio di GUARDIA GIURATA eseguiva lavori da imbianchino, accetta di lavorare nell’abitazione privata di Natale, in via Circumvallazione. I lavori che il committente stava facendo realizzare erano illegittimi poiché in difformità rispetto alle licenze. Dopo essere salito su una scala, Pennacchio cade e batte la testa. A soccorrerlo proprio Natale insieme al figlio. A quel punto i due concordano la versione da riferire ai carabinieri. Il racconto non convince gli investigatori coordinati dal capitano Alessandro Andrei, che avviarono un’indagine partendo da una vecchia denuncia contro Francesco Natale che cinque anni fa, aveva avviato un’attività all’interno di un capannone abusivo. È stato infatti proprio quel precedente a dare la svolta alle indagini conducendo i carabinieri sulla pista giusta. E ben presto la verità è emersa: Natale aveva riaperto il capannone violando i sigilli e lo aveva adibito a officina meccanica. Anche i lavori nella sua abitazione erano abusivi, interventi che stava realizzando con l’aiuto di Francesco Pennacchio. I tre sono stati denunciati, proprietà e auto sono state sequestrate, compreso lo stesso capannone che Natale aveva riaperto e adibito ad officina meccanica, violando i sigilli.

L’incidente alla guardia giurata in un cantiere non autorizzatoultima modifica: 2009-10-16T11:30:00+02:00da sagittario290