CRONACA
16/10/2009
La giovanissima, completamente ubriaca, è svenuta e non dava segni di vita: ora sta bene
MILANO – In coma etilico a 13 anni. Ha rischiato di finirci una ragazzina del Vimercatese. Ad acciuffarla per i capelli una guardia giurata che ha chiamato i soccorsi prima che la situazione diventasse irreparabile. Sabato scorso, sdraiata in terra, priva di sensi, attorniata dagli amici, stava per fare una brutta fine. Era da poco passata la mezzanotte quando alle Torri Bianche di Vimercate è arrivata un’ambulanza che l’ha portata spedita in pronto soccorso. «Un episodio che deve far riflettere», dice il primo cittadino, Paolo Brambilla.
LA PAURA E I SOCCORSI
Un’intera giornata passata a fare bagordi. Fuori casa dalla mattina, in compagnia di ragazzi più grandi, la bambina ha pensato bene di passare le ore con in mano la bottiglia. Di supermercato in supermercato, i più grandicelli entravano a fare scorta e gli altri fuori ad aspettare. Un tour alcoolico cominciato nelle prime ore del pomeriggio. Birra, superalcoolici, vino, non si sono fatti mancare nulla. Senza un attimo di pausa, sono andati avanti facendo spola da un negozio all’altro in sella ai loro motorini. Solo qualche pacchetto di patatine per fermare la fame e poi via a scolare altre bottiglie. Fino alla sera, fino a quando la compagnia si è trasferita alle Torri Bianche, da sempre ritrovo dei giovanissimi di tutta la zona. Un cinema multiplex, una sala giochi e qualche negozio. Abbastanza per farne l’ombelico degli adolescenti. La 13enne, la più piccola del gruppo è ormai stremata, ma non si tira indietro nemmeno quando le offrono l’ultimo sorso di rum. Non riesce nemmeno a portare la bottiglia alle labbra. Cade in terra. La chiamano. Nessuna risposta. Arriva una guardia giurata che chiama subito i soccorsi. Arrivano anche i carabinieri. In pronto soccorso le fanno una lavanda gastrica. In meno di un’ora è fuori pericolo. Sul piatto della bilancia resta un fenomeno che Offerta Sociale, l’azienda che si occupa di prevenzione delle problematiche giovanili, combatte da tempo. «Sono segnali da non sottovalutare, gli interventi educativi devono essere portati avanti a 360 gradi. Oggi mancano le reti di sostegno e di confronto. Per prima quella della famiglia», fanno sapere dal Comune.
ORDINANZE BLUFF
A nulla, almeno per ora, sembra valere l’ordinanza antialcool nata a Monza e sdoganata nel resto d’Italia. Nei confini dell’Asl 3, quelli della Provincia di Monza e Brianza, un minore su sei fa uso di alcool nel fine settimana e quattro su dieci dicono di aver provato droghe leggere. Un quadro su cui occorre invertire la tendenza, come ha più volte detto il neoeletto presidente Dario Allevi.
Enrico Beile