Sant’Agostino, la rivolta dei residenti

18-09-2009

Tra rabbia e paura La forte richiesta di maggiore sicurezza potrebbe a breve sfociare in una petizione

Sant’Agostino, la rivolta dei residenti

Quartiere assediato da spaccio e consumo di droga, furti e vandalismi

agost.gifQuartiere frenetico e produttivo di giorno, terra di nessuno al calar del sole. Dei due volti di Sant’Agostino, uno sta esasperando i residenti. E non è difficile capire di quale si tratti.

Studi professionali, avvocati, pub, edicole e agenzie di viaggi, pizzerie, un ristorante cinese, una pasticceria siciliana. Una stazione di autobus e il capolinea dei treni. Tutti lavorano in armonia, a Sant’Agostino. Ritmi serrati, traffico costante: via Manzoni e via Foscolo sono passaggi obbligati per chiunque attraversi la città. I posteggi si riempiono in un attimo, i furgoni caricano e scaricano. Qualcuno parcheggia in divieto di sosta e si becca la multa.

Ma il controllo che invocano i residenti riguarda la sicurezza. Non il Codice della strada. Perché quando la giornata lavorativa finisce, quando i commercianti abbassano la serranda, inizia l’incubo del quartiere. Movida’ Schiamazzi notturni’ «Magari», sospirano i residenti. «Qui manca la sicurezza». E snocciolano un campionario di reati: spaccio, consumo di droghe (come testimoniato da una siringa abbandonata in un posteggio), atti di vandalismo, tentati furti. A Sant’Agostino nessuno era abituato a vivere in mezzo a tutto ciò. Ora, tutti hanno imparato qualche regoletta. Capire, ad esempio, quand’è il caso di intervenire e quando, invece, è meglio lasciar perdere. «Se a far chiasso è un ragazzino, possiamo anche dirgli di andarsene», ma quando sotto casa c’è gente con le siringhe in mano è meglio «stare zitti o chiamare subito la polizia».

Esporsi fa paura. «Ma a un certo punto bisogna reagire», dice Andrea Bergna Tornelli, che a Sant’Agostino abita a gestisce l’agenzia di viaggi Vive la vida. È anche consigliere della Circoscrizione 5, dove ieri sera è stato affrontato per l’ennesima volta il problema della sicurezza del quartiere.

Insieme con il presidente di Circoscrizione, Mario Pitassi, trascina il cronista in piazza Amendola, per quasi dieci anni occupata dal cantiere dell’autosilo. Il cantiere è concluso, ma l’autosilo non ha ancora aperto. Nei paraggi si trova di tutto, persino un flacone di soluzione fisiologica usata probabilmente per diluire l’eroina. Bergna Tornelli indica un murales gigante in mezzo alla piazza. «Per fare questo non ci vogliono due minuti, ma almeno un’ora. Un’ora in cui queste persone potevano fare di tutto, senza il minimo controllo». La seconda tappa è via Caniggia, una strada a fondo cieco con qualche negozio e molte residenze. Nel posteggio, Bergna Tornelli ha trovato e fotografato una siringa.

Isolato e riparato da sguardi indiscreti, quell’anfratto è rifugio perfetto per ogni genere di balordi, la cui presenza è ampiamente documentata da scritte, bottiglie rotte, rifiuti e olezzo di urina che sale dalla scala d’emergenza dei box. «Avevamo anche pensato di privatizzare la via – spiega Bergna Tornelli – la situazione è esasperante. Dalle sei di pomeriggio in poi, questo quartiere è popolato di tossicodipendenti, alcolizzati, vandali e balordi, che trattano a male parole pure la vigilanza privata». La richiesta del presidente di Circoscrizione, Mario Pitassi, è molto precisa. «Non vogliamo iniziative spot – dice – non basta bonificare l’area una sola volta per considerare risolto il problema. Non è sufficiente una retata. È necessario un passaggio continuo delle forze dell’ordine. Il problema, oggi, non è più un banale disturbo della quiete pubblica. Tra piazza Amendola, via Caniggia, salita Quarcino e via Brambilla sta nascendo un grosso problema di sicurezza. I vigili si mettono spesso in piazza Matteotti, all’ingresso del lungolago. Dovrebbero invece girare per il quartiere e iniziare a ritirare le patenti a chi guida in stato di ebbrezza o sotto l’effetto di stupefacenti».

Per bocca di Pitassi e Bergna Tornelli, i residenti vogliono «accendere un faro» sul quartiere di Sant’Agostino. Lo chiedono al sindaco e alle forze dell’ordine. E non è escluso che a breve sottoscrivano una petizione.

Andrea Bambace

Sant’Agostino, la rivolta dei residentiultima modifica: 2009-09-19T10:45:00+02:00da sagittario290