Interporto, spunta un accordo – farsa firmato in prefettura

ECONOMIA E TERRITORIO

venerdì 7 agosto 2009

Interporto, spunta un accordo – farsa firmato in prefettura

L’intesa punta alla riduzione dell’orario di lavoro dei vigilantes armati, a rischio mobilità. Forti perplessità sul ruolo dei vertici sindacali presenti. Nessuna parola sui custodi licenziati nel dicembre 2008 e ieri sui tetti del Comune di Maddaloni

ise(1).jpgCASERTA – Quello che avevamo anticipato ieri mattina, in merito alla riunione in prefettura chiesta dai sindacati  confederali per sbloccare il problema dei 14 disoccupati, ex vigilantes dell’ Interporto Sud Europa, si è puntualmente verificato.

E così, la cronaca ha finito per sopravanzare ogni possibile satira e  trasforma quasi in giallo macchiettistico, in farsa alla napoletana, l’estrema protesta messa in atto giovedì mattina da alcuni custodi che, dal dicembre scorso, avevano concluso il loro rapporto di lavoro con la società del Gruppo Barletta.

Ieri la protesta, con gli ex lavoratori saliti sui tetti del Comune di Maddaloni (tra loro, alcuni parenti diretti dello scomparso sindaco Franco Lombardi e del segretario provinciale della Cgil, il maddalonese Michele Colamonici).

Poi la ‘trattativa’ di Michele Farina (il primo cittadino si fa forte di circa 4 milioni di euro in arrivo dalla Regione Campania, in realtà appetito piatto per un ampliamento da tempo richesto dalla società di Barletta) e, alla fine, gli ex lavoratori scendono dai tetti.

Qualcuno dice loro: Verrete riassunti. Una balla colossale, perchè la società di Barletta, da qualche settimana, ha avviato una procedura di mobilità per 10 delle guardie (armate) in servizio nell’Interporto.

E le norme contrattuali parlano chiaro: con la mobilità in mezzo, l’Ise spa non può assumere nemmeno un nuovo dipendente.

Tant’è: gli ex lavoratori si sentono soddisfatti. Davanti a loro c’è il sindaco del loro paese, le forze dell’ordine, i rappresentanti della prefettura hanno allertato e convogliato in piazza, oltre che Colamonici per la Cgil, Carmine Crisci e Tonino Farinari (vertici provinciali di Cisl e Uil). Insomma, mica pizza e fichi.

Stamattina, la pochade. In prefettura, avanti ai viceprefetti Franco Provolo e Savina Macchiarella, a Farina, Colamonici, Crisci e Farinari e ai vertici della società di Barletta, viene sottoscritto “un accordo”.

Per riassumere le guardie non armate che a dicembre avevano perso il lavoro e ieri erano sui tetti? No. Su loro nemmeno una sillaba. L’accordo apre la strada, invece, alla riduzione dell’orario di lavoro dei vigilantes in servizio. Quelli a rischio mobilità, insomma.

Piccolissimi particolari, che aggiungono humour freddo alla vicenda e il  presagio di possibili sconvolgimenti all’interno del mondo del sindacato: la Cisl e la Cgil non hanno nemmeno una delega tra i vigilantes sotto minaccia di mobilità. E Farinari, pur essendo segretario provinciale della Uil, in considerazione dell’organizzazione interna definita nel sindacato guidato da Angeletti, non ha titolo per occuparsi di vicende che devono essere seguite e  tutelate dai sindacati di categoria (nel caso, la UILTuCS, che ha la totalità delle deleghe dei lavoratori dell’Ise).

Come andrà a finire? Lo scopriremo ‘solo vivendo’, come cantava Lucio Battisti: agosto e la sua calura non sono ancora finiti…

Interporto, spunta un accordo – farsa firmato in prefetturaultima modifica: 2009-08-08T11:15:00+02:00da sagittario290