Immigrati, il Colle: «Vanno integrati» tensione Fini-Bossi

Edizione NAZIONALE

09/08/2009

SICUREZZA

Immigrati, il Colle: «Vanno integrati» tensione Fini-Bossi

HE10_108.jpgIl decreto sicurezza diventato da ieri operativo, suona, per la verità, ben poco rassicurante. Invece di far sentire, alta e chiara, la voce autorevole dello Stato, ha dato stura a una ridda di opposizioni e divisioni. Anche all’interno dello stesso governo. E minaccia di scatenare molti più problemi di quanti possa riuscire a risolvere. Innanzitutto, non fa piacere che siano state messe insieme due realtà, due fronti che andrebbero invece tenuti chiaramente distinti: il reato di clandestinità e le ronde.

Sulla politica dell’immigrazione si sono levate, ancora ieri, voci critiche autorevolissime nei confronti della linea dura scelta dal ministro Maroni. E accenti fortemente discordi sul varo della giustizia-fai-da-te si sono sentiti dai sindaci delle maggiori città. Ma quali che siano le idee che si nutrono su questi due temi così scottanti e delicati, l’aspetto più pericoloso è il cortocircuito ideologico nel vederli varati insieme. Con un messaggio, neanche tanto implicito, che le ronde sono, fondamentalmente, uno strumento anti-immigrati. Questo messaggio, si sa, è da anni uno dei principali cavalli di battaglia politica della Lega. Proprio per questo, fa una certa impressione ritrovarselo in un provvedimento dello Stato. Tanto più che l’applicazione pratica si annuncia gravida di tensioni. È facile prevedere che la linea dura contro gli immigrati renderà ancora più calda un’estate già drammatica per la crisi economica galoppante. Rischiando di lacerare ulteriormente un tessuto sociale che sta rapidamente perdendo memoria, e identità, storica. Le parole con cui il presidente della Camera ha ricordato che gli italiani sono stati, sino a pochi anni fa, soprattutto un popolo di emigranti dovrebbero aiutare i giovani a ritrovare le radici perdute. Le radici di ostilità e sacrifici subiti dai propri padri lavorando in ogni angolo del mondo, come oggi succede agli immigrati nelle nostre città e paesi. E invece l’abbassamento a sorpresa del limite di età delle ronde trasforma ogni diciottenne in un potenziale vigilante. Vigilanti contro la propria storia. Senza contare la confusione che nascerà quando dalla normativa, ancora vaga e confusa, si passerà ai pattugliamenti effettivi. Tra gli aspetti più preoccupanti c’è, infatti, l’assenza di sanzioni nei confronti di quanti continueranno a farsi le ronde a modo proprio. Con il rischio che, in alcune aree del Paese, possano essere le stesse bande criminali a autoproporsi come giustizieri privati. D’altronde, non è certo una novità che la forza della criminalità organizzata sta proprio nell’offrire protezione al posto di quella ufficiale dello Stato. Da oggi, potremo avere il paradosso che i violenti potranno camuffarsi sotto il paravento della legge. Certo, la normativa prescrive una serie di adempimenti formali per costituire i gruppi di «osservatori volontari», come la legge definisce i rondisti. Ma, all’atto pratico, chi vigilerà sui vigilanti? Il nostro territorio già brulica di una moltitudine di forze dell’ordine: esercito, polizia, carabinieri, finanza e vigili municipali e provinciali. Cui vanno aggiunte le GUARDIE GIURATE facenti capo a società private, una vera e propria armata cresciuta, negli ultimi anni, a dismisura, in Italia come nel resto del mondo. Anche se con compiti e organizzazioni diverse, si tratta comunque, in tutti questi casi, di professionisti della sicurezza. Al contrario, con le nuove ronde, il tratto distintivo sarà l’assenza di preparazione specifica. Che produrrà, nel migliore dei casi, intralci e intasamenti nel lavoro di chi opera quotidianamente per reprimere delinquenza e reati. In un quadro così contraddittorio e provvisorio, c’è solo da augurarsi che non ci scappi l’incidente. E che invece, come già altre volte in passato quando a tirare la volata è la Lega, i fatti ridimensionino i proclami. Per stare un po’ più tranquilli è molto meglio che le ronde restino ronde di carta.

Mauro Calise

Immigrati, il Colle: «Vanno integrati» tensione Fini-Bossiultima modifica: 2009-08-10T11:30:00+02:00da sagittario290