Dal ‘cecchino’ di Guidonia alla strage di Bogogno, i precedenti

17 luglio, ore 22:35

Vicenza – (Adnkronos) – Numerosi gli episodi finiti in tragedia negli ultimi anni prima dell’ultimo caso a Vicenza

Dal ‘cecchino’ di Guidonia alla strage di Bogogno, i precedenti

gis_carabinieri_web--400x300.jpgVicenza, 17 lug. – (Adnkronos) – L’uomo che si è barricato in casa a Vicenza e che ha aperto il fuoco contro un ufficiale dei carabinieri, uccidendolo, è solo l’ultimo di numerosi episodi finiti in tragedia negli ultimi anni. Il più eclatante risale al 27 giugno del 2005, quando a Bogogno, in provincia di Novara, un uomo si barricò dentro casa, per nove ore e mezzo, sparando con il fucile da caccia contro i carabinieri e l’ufficiale giudiziario che gli stava notificando un’ingiunzione di sfratto. Il bilancio fu di tre morti e nove feriti. Una strage.

L’uomo si chiama Angelo Sacco, 54 anni. Il primo a essere colpito fu un geometra del Comune incaricato di periziare la sua casa che doveva essere pignorata, Claudio Morsuillo, 39enne novarese. Poi toccò a un carabiniere, Giampiero Cossu, trentenne, di Bogogno e in servizio nella vicina stazione di Gattico. Terza vittima un motociclista che passava nella strada antistante la sua abitazione, Giovanni Paracchini, 45 anni, di Borgomanero (Novara).

Nella sua follia omicida l’uomo ferì in totale 9 persone, tra cui una donna e sei carabinieri. L’incubo durò nove ore e mezzo: dalle 14.30 a poco dopo la mezzanotte, quando l’omicida fu catturato con un blitz dei Gis dei carabinieri.

Altro luogo, altra strage. Il 26 ottobre del 2002 a Catania, un ex paracadutista si asseragliò in casa e aprì il fuoco sui passanti, fortunatamente senza fare vittime. Nico Buonpane, all’epoca 24enne, si asserragliò in viale Castagnola, nel popoloso rione Librino a Catania, e con una pistola K47 calibro 22 ed un fucile da caccia, uscito sul balcone e protetto da un giubbotto antiproiettili, cominciò a sparare contro la folla in strada e contro le pattuglie di carabinieri e polizia che nel frattempo, ricevuto l’allarme, avevano raggiunto l’edificio.

L’ex parà fu protagonista di un vero e proprio Far West. Riuscì infatti a sfuggire all’irruzione delle forze dell’ordine e a dileguarsi ‘rubando’ una delle volanti della polizia parcheggiate in strada. Ne seguì un folle inseguimento tra le strade del centro di Catania affollate di persone fino a quando la volante rubata da Buonpane si schiantò contro un’impalcatura dei tubi metallici davanti ad un antico palazzo in corso di restauro in via Vittorio Emanuele, a poche centinaia di metri alla centralissima piazza Duomo. Il giovane, ancora armato, puntò l’arma contro i carabinieri, che esplosero alcuni colpi di pistola ferendolo gravemente alla gola, al torace e alle gambe.

L’ultimo episodio avvenne a Guidonia il 3 novembre del 2007 quando Angelo Spagnoli si barricò nella sua abitazione aprendo il fuoco contro i passanti e uccidendo Giuseppe Di Gianfelice e la guardia giurata Lugi Zippo. Il bilancio finale fu di 2 morti e 7 feriti. Erano le 19 quando alcune persone segnalano un incendio. Non possono sapere che ad appiccare il fuoco sul terrazzo con delle taniche di benzina è Spagnoli. L’uomo gli urla di farsi i fatti loro e inizia a sparare: colpisce Giuseppe Di Gianfelice e sua moglie, per un soffio si salva la figlia. I tre sono solo i primi bersagli della follia omicida del cecchino, un ex ufficiale dell’Esercito e tiratore scelto che si accanisce contro passanti, forze dell’ordine e personale medico che interviene per soccorrere i feriti. La svolta a pochi minuti dell’intervento dei Nocs: dopo due ore di terrore Spagnoli viene catturato.

Dal ‘cecchino’ di Guidonia alla strage di Bogogno, i precedentiultima modifica: 2009-07-18T11:00:00+02:00da sagittario290