Atv, i cittadini puntano il dito

18/07/2009

Atv, i cittadini puntano il dito

VERONA IN AUTOBUS. Al nostro giornale arrivano diversi reclami degli utenti. E noi siamo andati a controllare le lacune messe in evidenza. Chiedendone conto

Proteste per alcuni disservizi, dai guasti ai display segna-ritardi al mancato ricambio dei mezzi obsoleti, alla soppressione della navetta dalla Passalacqua. E l’azienda replica

79632_71788_medium.jpgVerona. Si lamentano dei servizi dell’Atv (l’azienda di trasporto pubblico), alcuni cittadini veronesi, e con tanto di foto a garanzia di quello che vedono e vivono come utenti hanno inviato al nostro giornale cinque domande da porre all’azienda. Con una premessa: «Quanti mesi, anni, dovranno passare perché l’azienda provveda?».

Siamo anche noi andati a controllare le carenze evidenziate, che vanno dal mancato funzionamento dei display a messaggio variabile delle fermate, alla sostituzione delle vecchie «paline» – così si chiamano le aste che segnalano le fermate dei bus – alla correzione dei cartelloni che riportano linee cancellate da tempo, all’utilizzo di vetture definite «vetuste, rumorose, inquinanti, vecchie di vent’anni», all’istituzione di nuove linee e percorsi. A questo si aggiunge la soppressione della navetta che dal parcheggio della Passalacqua portava direttamente in centro città. Insomma i veronesi alzano la voce per chiedere una viabilità migliore «meno privata, più pubblica e efficiente» per le venti linee che attraversano in lungo e in largo la città.

LE PALINE INTELLIGENTI. Così vengono chiamati i cartelloni digitali. Sul territorio cittadino sono in tutto 62 e si dividono in 40 display collocati a bandiera e 22 disposti nelle pensiline, più altri quattro che si trovano nel piazzale della Stazione. Purtroppo molte di queste «paline intelligenti» sono fuori uso, o meglio sono spente. In via Corsini – la strada è sul finire del quartiere di Borgo Venezia e va a proseguire verso San Michele – il display non funziona da mesi. Così anche alla fermata di Castelvecchio. La comodità di questi visualizzatori non è data solo dal fatto che si leggono bene il numero di linea e l’orario, ma soprattutto che grazie a un sistema satellitare è possibile sapere con certezza i minuti di ritardo del bus. Ebbene, a display spenti gli utenti devono armarsi di pazienza e tornare a leggere sul cartaceo gli orari di passaggio del mezzo. Ovviamente sono molti di più a non funzionare, ne abbiamo contati dieci solo attorno alla città. La colpa non è di Atv. Tutto è riconducibile a un contenzioso tra la ditta che ha installato le paline e il Comune. Installazione peraltro a costo zero per Palazzo Barbieri, dal momento che la ditta intasca i soldi delle pubblicità esposte «L’amministrazione Zanotto aveva stipulato un contratto con la ditta, Clear Channel, che a nostro dire doveva provvedere alla manutenzione ordinaria delle paline», spiega Paolo Tosato, assessore all’arredo urbano, «dal loro punto di vista invece – la manutenzione che si aggira attorno ai 40 mila euro l’anno – non era inclusa. Appena stabilito chi dovrà sborsare questo onere, le paline verranno controllate e torneranno funzionanti».

Il presidente di Atv Gianluigi Soardi è certo che se la manutenzione e tutto ciò che ne segue fosse di competenza dell’azienda, problemi non ce ne sarebbero. «I soli quattro display collocati in stazione funzionano benissimo e non è un caso: li gestiamo noi», dice.

LE PALINE VECCHIE. Sono quelle che si presentano come un bastone colorato di giallo, prive di pensiline con il semplice quadretto degli orari dei bus di linea. Sono le «paline vecchie» le protagoniste della seconda domanda. Si trovano in Stradone Maffei, via Bassini, via Giardino Giusti, piazza Mura Gallieno e in altri quartieri più o meno periferici, come alla Bassona.

Qui Soardi non ha dubbi: sono di competenza di Atv. «Vanno fatte distinzioni per zona», spiega, «in vie come Giardino Giusti tutto dipende dalla soprintendenza. Infatti in strade storiche non possiamo intervenire senza interpellarla. Non solo, non sempre è possibile inserire pensiline in strade strette o per fermate poco utilizzate». E per evitare fraintendimenti che potrebbero far pensare a differenze di trattamento dell’utenza, precisa: «Nessuna città europea ha nelle zone meno frequentate fermate allestite nello stesso modo di quelle a maggiore utenza».

LE PALINE BUGIARDE. Sono quelle che riportano numeri di linea dismessi da tempo, come il bus 99 che era la linea serale che attraversava la città dalla stazione fino al quartiere Musicisti, Biondella. Anche qui Soardi ammette la lacuna. «Noi non facciamo altro che comunicare al Comune il cambio di linea o la scomparsa di un’altra. Poi spetta a chi esegue la manutenzione delle paline fare la correzione», dice.

BUS VECCHI DI VENT’ANNI. Spesso capita di salire su bus senza aria condizionata d’estate, con i sedili talmente usati da portare segni evidenti. E i cittadini chiedono quando verranno cambiati. Soardi dati alla mano non si fa scappare l’occasione. «È partita una gara per l’acquisto di 34 autobus che andranno a sostituire i vecchi in dotazione al servizio urbano», dice. «La nostra flotta è di 650 mezzi, 170 per la rete urbana di questi 70 a metano. Grazie a 8 milioni di euro di contributo regionale, a carico di Atv è solo il 25 per cento della spesa complessiva, avremo 13 nuovi pullman Euro 5 (i meno inquinanti, ndr) di 14 metri per l’extraurbano, tre nuovi da 18 metri per l’interurbano che copriranno i collegamenti tra città e Comuni della cintura; 11 bus da dieci metri, quindi più piccoli, per l’urbano. L’età media dei nostri mezzi è di 8 anni».

A quando nuove linee e nuovi percorsi? Come denunciato da anni dai sindacati di Atv, percorsi e linee sono inalterati dal 1990. Da tempo i sindacalisti chiedono più corsie preferenziali e nuovi percorsi. E Soardi dice: la soluzione è vicina. «La rete viene ristrutturata grazie alla partecipazione di Comune, Provincia e Regione. Il piano industriale è in fase operativa e per avviarlo bisogna che l’integrazione dei percorsi extraurbano e urbano sia studiata nel dettaglio. L’ultima parola spetterà alla Regione. Non è un fatto che si può completare e chiudere nel giro di poco», spiega.

Soardi approfitta per ricordare i servizi che hanno portato Verona tra le città meglio gestite per il trasporto pubblico grazie al Mover, le telecamere, la vigilanza notturna. «Non siamo agli ultimi posti nel panorama italiano, tutt’altro».

LA NAVETTA DELLA PASSALACQUA. È l’ultima domanda. E la risposta di Soardi è questa: «Siamo un’azienda di gestione e questa era una linea aggiuntiva che non veniva utilizzata a dovere. Non si può mantenere attivo un servizio se non viene utilizzato».

Anna Zegarelli

Atv, i cittadini puntano il ditoultima modifica: 2009-07-19T11:00:00+02:00da sagittario290