«Quell’uomo mi aveva rubato la famiglia».

L’interrogatorio di Raffaele Cesarano: un anno fa uccise la moglie e ferì il presunto amante

«Quell’uomo mi aveva rubato la famiglia». Il racconto shock del vigilante-assassino

0011013.jpgTORINO 25/06/2009 – Si è presentato in aula e ha raccontato la sua verità, spiegato il perché di un gesto folle, insensato, assurdo. Raffaele Cesarano, 36 anni, guardia giurata accusata di omicidio e tentato omicidio, ha risposto alle domande del giudice Andrea Macale e del pubblico ministero Livia Locci e rivissuto con intensa emozione i drammatici istanti in cui ammazzò la moglie Elisa Beatrice Rattazzi, 32 anni, e ferì in modo grave il suo presunto amante, Giuseppe Cardella, di 34. Era la sera del 18 maggio di un anno, in via Fossata, a Torino.

«Quell’uomo mi aveva rubato la famiglia». Quell’uomo è Giuseppe Cardella, operaio e presunto amante della moglie di Cesarano. La guardia giurata non aveva mai digerito la separazione dalla donna, mai accettato l’idea che Elisa lo avesse lasciato per un altro uomo. In Raffaele covava un rancore sordo verso la moglie e un odio ancora più acceso verso Cardella, l’uomo che, a suo giudizio, gli «aveva rubato la famiglia». Ecco perché Raffaele aveva deciso di vendicarsi, di farla finita. È la sera del 18 maggio di un anno fa, una domenica. Raffaele Cesarano apre il fuoco in strada, sembra impazzito. Sull’asfalto restano due corpi. Sono quelli di Elisa Beatrice Rattazzi, 32 anni, e di Giuseppe Cardella, 33. Elisa, addetta alle pulizie in una cooperativa, giace sul marciapiede in una pozza di sangue. Le sue condizioni paiono fin da subito disperate, trasportata al Giovanni Bosco muore poco dopo. Giuseppe, operaio e presunto amante della donna, è sdraiato a terra dall’altra parte della strada. Riesce a muovere soltanto la testa e un braccio. Dopo la mattanza, Raffaele Cesarano, 35 anni, guardia giurata della Securitalia, sale in auto e va a costituirsi. «Arrestatemi – dice ai carabinieri della stazione Barriera di Milano – ho sparato a mia moglie e al suo amante».

L’ex guardia giurata è difesa dall’avvocato Marco Moda, i figli di Elisa Beatrice Rattazzi sono assistiti da Paolo Pacciani, mentre Giuseppe Cardella si è rivolto all’avvocato Pierfranco Bertolino. Il processo riprenderà il 7 luglio con la richiesta della pena da parte del pubblico ministero Livia Locci.

«Quell’uomo mi aveva rubato la famiglia».ultima modifica: 2009-06-26T11:00:00+02:00da sagittario290