Atti osceni al museo. Turisti sotto choc

09 giugno 2009

clochard si masturbano in pubblico e lanciano buste “sospette” contro i custodi

Atti osceni al museo. Turisti sotto choc

Archeologico: escrementi, resti di cibo, tanfo nauseabondo rendono spesso impraticabile l’ingresso

museo--190x130.jpgNAPOLI – L’uomo entra nel museo e chiede di mettere il cel­lulare in carica. Gli impiegati del­la biglietteria rispondono che non è possibile. Lui dà in escan­descenze, si cala i pantaloni e ini­zia a masturbarsi, sotto gli occhi di decine di turisti. Intanto, un ragazzo corre in tondo come un forsennato davanti all’ingresso. Urla, gli occhi strabuzzati, respi­ra affannosamente. O è sotto l’ef­fetto degli stupefacenti o ha pro­blemi psichici. Avrebbe bisogno di un aiuto qualificato. A un trat­to si sveste pure lui. E’ stata una domenica pomeriggio movimen­­tata, quella vissuta all’Archeolo­gico.

Ventiquattro ore prima una funzionaria di Ales, la socie­tà che ha in appalto alcune attivi­tà del sito, era sfuggita per un pe­lo ad una busta, dal contenuto non meglio identificato, lanciata­le contro. Mercoledì scorso i cu­stodi avevano dirottato i turisti verso l’ingresso dei depositi. Escrementi, resti di cibo, vomito e un tanfo nauseabondo rende­vano impraticabile l’accesso principale. Sono settimane, or­mai, che davanti al Museo Ar­cheologico dormono cinque o sei persone. Indigenti, soli, scac­ciati dalla Galleria Principe di Napoli – dove il Comune ha as­soldato la vigilanza privata – , im­migrati dell’est europeo. Molti hanno problemi di dipendenza da sostanze. Quando il portone chiude, o prima, come domeni­ca scorsa, sistemano a terra i lo­ro cartoni e le loro povere cose. Bevono molto alcol, abbandona­no i resti del cibo in strada, uri­nano e defecano nelle adiacenze dell’ingresso. «La mattina quan­do apriamo», raccontano impie­gati e funzionari dell’Archeologi­co, «è da voltastomaco. La puzza è insopportabile».

Il direttore amministrativo ha contattato più volte la polizia municipale. Inutilmente. I dirigenti del Mu­seo hanno anche scritto al Que­store. Senza, per ora, risultati. Vorrebbero che la polizia in­tervenisse per allontanare i sen­za fissa dimora. Nel frattempo, auspicano che la Asl provveda ad una pulizia periodica e straor­dinaria dell’area. Sul caso inter­viene anche Giuseppe Brancac­cio, dell’Osservatorio regionale sulle povertà: «Occorrono con­crete politiche di assistenza per chi è povero, per chi ha proble­mi di dipendenza o di disagio psichico». Per esempio: camper e punti di ascolto sul territorio, dove fornire un primo conforto. «Senza un impegno serio nelle politiche sociali, ci si limiterà ­spiega Brancaccio – come in un tragico gioco dell’oca, a scaccia­re i senza dimora da una parte all’altra della città. Dalla Galleria al Museo e da lì chissà dove».

Fabrizio Geremicca

Atti osceni al museo. Turisti sotto chocultima modifica: 2009-06-10T11:00:00+02:00da sagittario290