Medico ucciso alla Fiumara

GENOVA

16 maggio 2009

Medico ucciso alla Fiumara
Il nipote resta in carcere

In fondo alla pagina, il link per ricostruire tutta la vicenda

A Genova, convalidato l’arresto di Pietro Cocco, il giovane di 28 anni di Tempio Pausania (provincia di Sassari), fermato dai carabinieri con l’accusa di aver ucciso con due colpi di pistola, nel palazzo della Salute della Fiumara, lo zio Pietro Pintus (62 anni), neuropsichiatra.

pietroCocco_color_01--158x237.jpgCocco è stato interrogato nel carcere di Marassi dal giudice per le indagini preliminari, Maurizio De Matteis, e dal pubblico ministero, Andrea Canciani.

Sinora il giovane, che era stato fermato dai carabinieri mentre si imbarcava su un traghetto per la Sardegna, ha negato di aver ucciso lo zio.

Ieri, quando è stato visitato dallo psichiatra del carcere, Cocco aveva affermato: «Lo zio è ancora vivo». Il colloquio, riservato, ha permesso al medico di concludere che la guardia giurata è «lucida e orientata» e «non è a rischio suicidio».

Non si tratta ancora di una perizia sulla salute mentale del giovane, ma una visita dovuta in carcere, in casi di questo genere. Un primo passo, che però pone dubbi concreti sulla stabilità psichica del ragazzo. «Io non ho incontrato zio Pietro a Genova – ha ribadito Cocco – capisco che dobbiate fare degli accertamenti. Ma io uscirò, sarò libero molto presto». Intanto si attendono i risultati delle analisi eseguite dal Ris di Parma su proiettili e pistola, del test dello stub sul giovane (alla ricerca di polvere da sparo) e dell’esame del materiale sequestrato nelle sue case di Olbia e Tempio Pausania, compreso il computer personale. Si cercano elementi per avvalorare un possibile movente.

Secondo quanto trapelato Cocco avrebbe continuato a ripetere “per me lo zio è vivo”. Secondo gli inquirenti alla base del gesto ci sarebbero motivi di gelosia e di denaro.

Il ragazzo si sarebbe “convinto” di non essere più considerato dallo zio come una sorta di nipote prediletto temendo anche di perderne il sostengo economico. La premeditazione – la partenza dalla Sardegna, il viaggo di ritorno prenotato, il fermo con in tasca l’arma dell’omicidio.

Pietro Pintus per il nipote era stato un punto di riferimento importante quando i familiari gli avevano chiesto di seguirlo quando era un adolescente a causa delle compagnie che frequentava. Tre anni a Genova, importanti. E al ritorno in Sardegna il rapporto non si era interrotto perché Pintus continuava a seguire il nipote per il quale rappresentava un punto di riferimento importante nei momenti di difficoltà.

Medico ucciso alla Fiumaraultima modifica: 2009-05-17T11:00:00+02:00da sagittario290