Martedì 26 Maggio 2009,
Ed: PADOVA
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Impiegato vicentino aveva costretto un bambino di otto anni ad assistere alle sue esibizioni sessuali
Maniaco sorpreso nei bagni della Fiera
Bloccato dai vigilantes e consegnato ai carabinieri. Denunciato per corruzione di minorenne
Si masturbava nel bagno di un padiglione della fiera davanti ad un bambino di otto anni. Corruzione di minore. Rischia fino a tre anni di carcere un cinquantanovenne impiegato vicentino, esibizionista, bloccato l’altro pomeriggio durante la giornata conclusiva della Campionaria. L’uomo è stato affidato ai carabinieri della Radiomobile che lo hanno portato in caserma e denunciato.
Erano da poco passate le tre e il quartiere fieristico era affollato per la giornata conclusiva della manifestazione fieristica più prestigiosa del Triveneto, che quest’anno ha festeggiato il novantesimo compleanno, facendo registrare il record di 280 mila visitatori. Il servizio di vigilanza stava compiendo un giro di ispezione nel padiglione numero cinque. Uno dei più visitati, con le idee per abitare, la degustazione dei formaggi e lo stand del Casinò di Venezia. Gli addetti alla sicurezza hanno dato un’occhiata anche alle toilettes. E appena aperta la porta si sono trovati di fronte ad una scena da raccapriccio. L’impiegato vicentino si stava esibendo davanti ad un bambino entrato in bagno per lavarsi le mani. All’arrivo dei vigilantes l’uomo ha cercato inutilmente di ricomporsi, mentre il bimbo scappava a gambe levate dalla madre. Immediato l’allarme ai carabinieri.
Il cinquantanovenne è stato portato negli uffici della compagnia, in via Rismondo. È stato identificato. Ma non ha aperto praticamente bocca. Assolutamente muto. Da un controllo alla banca dati delle forze dell’ordine è emerso che l’impiegato residente ne capoluogo berico è già noto per imprese di questo genere: nel 2003 era stato denunciato dalla Polfer di Vicenza per atti osceni. È stato informato il pubblico ministero Benedetto Roberti, magistrato di turno in Procura. Non essendo stato possibile rintracciare il bambino e i suoi genitori, ed essendo l’ipotesi di reato punita con una pena non superiore a tre anni, è stato tecnicamente impossibile procedere all’arresto facoltativo.