Furti in calo in vallata No allarmi, ma polizze

10/05/2009

Furti in calo in vallata No allarmi, ma polizze

SICUREZZA. Da un questionario proposto dall’Ascom, un dibattito sulle difese di negozi, bar e ristoranti
Gli esercenti preferiscono assicurarsi piuttosto che pagare le guardie. In attesa del consorzio dei vigili

10_29_gdv_f1_416_medium.jpgTutti i reati nella vallata dell’Agno sono in ampia diminuzione, come dimostrano i dati delle denunce ricevute dai carabinieri negli ultimi anni. Fra i motivi, l’aumento massiccio delle pattuglie messe quotidianamente in strada dai militari, ai quali potrebbero aggiungersi, se il consorzio della polizia municipale dei 6 Comuni da Recoaro a Trissino diverrà realtà, quelle dei vigili urbani. Ciononostante alcuni commercianti sono preoccupati e avvertono un senso di insicurezza, ma non sono disposti a investire per proteggersi.

È il quadro, articolato, che emerge da un’indagine compiuta dall’Ascom e che è stata presentata a palazzo Festari alla presenza dei sindaci, nel corso di un incontro durante il quale il capitano Andrea Massari, che comanda la compagnia dei carabinieri di Valdagno, ha ricordato i dati dell’attività e ha precisato quali sono le modalità di difesa passiva.

La Confcommercio aveva distribuiti nei mesi scorsi un questionario a tutte le migliaia di associati della vallata, al quale hanno risposto un centinaio di imprenditori, evidentemente coloro per i quali, a causa di qualche furto, la sicurezza è un tasto dolente. In base all’indagine “La sicurezza nelle nostre aziende”, si evidenzia che a soffrire di più fra coloro che hanno risposto sono bar, ristoranti, trattorie o pizzerie con servizio bar annesso. Ed è proprio per questo che «bisogna tenere alta la guardia».

Al questionario, promosso dall’Ascom del mandamento di Valdagno presieduto da Enrico Soprana, hanno risposto 72 attività del commercio, 29 pubblici esercizi e 6 del settore servizi. Oltre il 50 per cento ha ammesso di aver subito furti nel passato; dal sondaggio, che non ha valore statistico, emerge che il livello di preoccupazione è elevato. Ad incidere sul tasso di criminalità, però, è anche la scarsità di sistemi d’allarme adottati dagli imprenditori. Il 55% dei pubblici esercizi non ha apparati antifurto; nel settore del commercio, invece, la soglia tocca quota 41%. Solo il 30% ha attivato un servizio di vigilanza con guardia giurata. Ai sistemi anti intrusione vengono preferite dunque le più economiche polizze assicurative, contro furti o atti vandalici, attivate da 6 negozianti su 10 e da oltre la metà dei pubblici esercizi. E questa tendenza è confermata anche dal fatto che solo il 10% vuole installare l’allarme. «È difficile investire in sicurezza in un momento di crisi, quando è già abbastanza difficile far quadrare i conti».

Enrico Soprana, presidente mandamentale dell’Ascom ha commentato così i dati emersi dal sondaggio avviato, come ribadito da Giuseppe Guiotto segretario mandamentale dell’Ascom, «sulla scorta delle iniziative lanciate dal “Tavolo per la sicurezza della Valle dell’Agno” e dell’Ipa Alto Vicentino».

Luigi Cristina

Furti in calo in vallata No allarmi, ma polizzeultima modifica: 2009-05-11T11:00:00+02:00da sagittario290