Domenica 12 Aprile 2009,
Ed: UDINE
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Levata di scudi in difesa del provvedimento dagli esponenti del Pdl: «Non c’è alcun pericolo di militarizzazione della polizia municipale»
Cgil, Cisl e Uil bocciano la legge che «indebolisce la sicurezza»
Udine
A sollevare numerose perplessità sono in particolare l’obbligo di dotazione dell’arma e di svolgere l’attività in ogni giorno dell’anno; l’obbligo di lavoro a turno e di prestare servizio anche per soggetti privati nonché la definizione di un contratto specifico che limita i diritti degli operatori della polizia locale rispetto al personale del comparto unico. «Tutte soluzioni – concludono i sindacati – che indeboliscono la forza contrattuale dei lavoratori e delle loro rappresentanze».
«In occasione della discussione e approvazione di questa importante legge sulla Sicurezza e Polizia locale abbiamo assistito ad una parata demagogica e alla rappresentazione delle fobie del centrosinistra» ribatte il presidente del gruppo Pdl in consiglio regionale Daniele Galasso. «L’altro aspetto che è emerso – aggiunge – è la forma mentis culturale del centrosinistra sul tema della sicurezza intesa come tutela di chi minaccia e offende e non di chi è minacciato e offeso».
«Non vi è alcun pericolo ventilato dall’opposizione di una militarizzazione ed un armamento indiscriminato della polizia municipale» interviene il consigliere regionale del Pdl Roberto Novelli.
«Abbiamo assistito ad un dibattito troppe volte condizionato da attacchi su alcuni luoghi comuni quali la parola ronde che non esiste nel testo – rimarca il vicepresidente del gruppo Pdl Franco Baritussio – Si tratta invece di una collaborazione organizzata dei volontari. Anche sulle dotazioni, si sono accese troppe polemiche».