Calci, pugni e vetri rotti «Una notte da incubo»

26/04/2009

Calci, pugni e vetri rotti «Una notte da incubo»

Al Loreto Mare la furia dei familiari della vittima medici e infermieri costretti a rifugiarsi in Rianimazione

HE10_637.jpgGERARDO AUSIELLO Calci e pugni a medici e infermieri, vetri rotti, porte, flebo e lettini devastati. Dopo una notte di caos e paura, al Loreto Mare si contano i danni. La tragedia di Ciro Fontanarosa ha scosso il personale sanitario che ricorda con preoccupazione gli attimi di terrore vissuti dopo l’arrivo in ospedale di parenti e amici del diciassettenne ucciso. «È stato un incubo che non dimenticheremo facilmente» raccontano. Tutto avviene in pochi istanti quando, intorno alla mezzanotte di venerdì, un’auto arriva contromano sulla salita del pronto soccorso. A bordo il giovane ferito che viene portato immediatamente in Rianimazione mentre i sanitari allertano polizia e carabinieri. Passano alcuni minuti e si scatena l’inferno: al Loreto Mare giungono decine di motorini e auto da cui scendono familiari e amici di Fontanarosa. In duecento, sono sotto choc per la terribile notizia e si scagliano contro dottori e infermieri. La situazione precipita, la tensione è alle stelle: «Non potendo reagire – spiega un paramedico – siamo stati costretti a barricarci in Rianimazione mentre all’esterno un gruppo di persone sbatteva le mani sulle porte e gridava. Alcuni di noi sono stati minacciati e picchiati dalla furia della folla». Solo l’arrivo delle forze dell’ordine riporta la calma nell’ospedale, ma dopo alcune ore di trattative e mediazioni. Resta, però, l’emergenza sicurezza: «Il drappello di polizia di notte è chiuso da tempo e le GUARDIE GIURATE non bastano – tuona Antonio Palumbo, rappresentante Rsu-Cgil – C’è, inoltre, un oggettivo problema legato all’afflusso di pazienti a cui non corrisponde uno smistamento efficace. In questo contesto i lavoratori operano con grande difficoltà e correndo rischi enormi». Il sindacalista rivolge quindi un appello al commissario dell’Asl Napoli 1 Maria Grazia Falciatore: «Si convocano riunioni solo per discutere di tagli, mentre noi dobbiamo fare i conti ogni giorno con il caos totale e la mancanza di rotoloni, sapone, carta igienica per i pazienti, persino degli anestetici. Chiediamo interventi urgenti». Immediata la replica di Mirella Corvino, direttore sanitario del Loreto Mare: «Blindare l’ospedale non serve a nulla, dobbiamo invece educare le persone a rispettare il lavoro del personale sanitario e a collaborare. Se al pronto soccorso giunge un paziente in gravi condizioni bisogna concentrare tutte le energie e l’attenzione su di lui, non si può pensare ai parenti. Quanto al drappello, è una decisione che non spetta a noi. Napoli è una città piena di emergenze e le forze non bastano mai». (ha collaborato Melina Chiapparino)

Calci, pugni e vetri rotti «Una notte da incubo»ultima modifica: 2009-04-27T11:30:00+02:00da sagittario290