Tenta di gambizzare un artigiano per farsi consegnare la somma frutto di un vecchio debito

Edizione BENEVENTO

28/03/2009

Tenta di gambizzare un artigiano per farsi consegnare la somma frutto di un vecchio debito

Atripalda. Tenta di gambizzare un artigiano per farsi consegnare la somma frutto di un vecchio debito che questi avrebbe da tempo contratto nel settore dell’edilizia. In carcere è finito un 35enne incensurato di Atripalda. I militari della Compagnia di Baiano, unitamente a quelli della stazione di Atripalda, hanno tratto in arresto l’altra notte per tentata estorsione aggravata e porto abusivo di armi un operaio 35enne incensurato, T. G., ex GUARDIA GIURATA, residente in via Aversa ad Atripalda. L’uomo si è recato sotto l’abitazione di un artigiano di Monteforte Irpino pretendendo l’immediato pagamento di circa 2.000 euro che, a suo dire, già da diverso tempo doveva restituire all’azienda per la quale lavorava. Il debito sarebbe relativo all’acquisto da parte dell’artigiano di materiale per l’edilizia. Al diniego dell’artigiano, il 35enne atripaldese non ha esitato, ha estratto una pistola semiautomatica ed ha esploso un colpo in direzione delle gambe della vittima nel tentativo di intimidirlo. Fortunatamente, l’artigiano d’istinto è riuscito a schivare il colpo. Solo tanta paura per l’artigiano. Subito dopo l’aggressore ha fatto perdere le proprie tracce. Immediato è scattato l’allarme: i carabinieri del comando provinciale hanno subito identificato l’autore del tentativo di intimidazione. Così è partita una vera è propria caccia all’uomo, con posti di blocco, appostamenti sotto casa e perquisizioni domiciliari che alla fine hanno dato gli esiti sperati dalle forze dell’ordine. Il 35enne atripaldese, sentendosi ormai braccato dalle forze dell’ordine, ha deciso di costituirsi presso la stazione di Atripalda. Da una perquisizione nella sua abitazione, i militi hanno rinvenuto, abilmente occultata, l’arma utilizzata per compiere il reato, risultata legalmente detenuta. L’uomo, associato presso il carcere di Bellizzi Irpino, a disposizione dell’autorità giudiziaria, dovrà ora rispondere del reato di tentata estorsione aggravata dall’uso delle armi e di porto abusivo della pistola. Le indagini, svolte dal Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia dei carabinieri di Baiano, diretta dal capitano Iacuzio, e dalla stazione di Monteforte Irpino, sono state coordinate dal pubblico ministero Elia Taddeo della Procura della Repubblica presso Tribunale di Avellino.

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